Coronavirus: Flai-Cgil, sanatoria per braccianti agricoli

Coronavirus: Flai-Cgil, sanatoria per braccianti agricoli e interventi di profilassi socio- sanitaria

Sono circa 10mila i braccianti agricoli stranieri che lavorano nei campi del Casertano senza permesso di soggiorno: persone per cui la Flai Cgil lancia l’allarme, chiedendo un’immediata sanatoria, “per concedere il permesso di soggiorno alle migliaia di lavoratori africani impiegati in agricoltura”.Jean Renè Billongo, coordinatore dell’osservatorio “Placido Rizzotto” della Flai-Cgil nazionale, annuncia di avere lanciato un appello al Presidente della Repubblica e al Governo per chiedere “non solo attenzione in termini di interventi di profilassi socio- sanitaria rispetto al Coronavirus a favore dei migranti a rischio emarginazione ma anche un provvedimento che possa farli emergere dall’irregolarità”.

“Sarebbe una soluzione benefica – dice Giuseppe Carotenuto, segretario generale Flai-Cgil Campania e Napoli – altrimenti il settore, che si appresta ad avviare le campagne di raccolta di numerosi prodotti, altrimenti si rischia la paralisi, cosa che metterebbe a rischio l’approvvigionamento alimentare in un momento emergenziale come quello che stiamo vivendo”. Nonostante decreti ed ordinanze, i braccianti stranieri continuano a rischiare la vita ogni giorno recandosi nei campi senza rispettare le prescrizioni di sicurezza e senza documenti regolari. “Le forze dell’ordine – dice il segretario generale della Flai-Cgil di Caserta, Igor Prata – stanno svolgendo un ottimo lavoro di controllo del territorio, anche per contrastare il fenomeno del caporalato che anche in questa emergenza non sembra conoscere sosta. Da tempo segnaliamo come nei campi della nostra provincia non vengano rispettate le più elementari norme di sicurezza a tutela dei lavoratori agricoli, mettendo a rischio la loro salute e le qualità dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole”.Il 14 marzo scorso Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto con il Governo un protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto del Covid-19 negli ambienti di lavoro.

Veronica Vicario

 

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