Coronavirus, attenzione ai falsi negativi: il caso di un pediatra con polmonite

Coronavirus, i falsi negativi ed i falsi positivi sono un boomerang ed è per questo motivo che è necessario fare tampone con attenzione. Il caso di un pediatra risultato negativo ma con anticorpi e polmonite interstiziale.

Più tamponi per tutti. È questa la richiesta che continua a sentirsi ovunque ma poi nella realtà accade che i tempi sono troppo lunghi e che i tamponi eseguiti a volte sono dei falsi negativi. Cosa significa? Vuol dire che l’esame nega il contagio Coronavirus ma in realtà il virus c’è.

Il caso del pediatra

È accaduto ad un pediatra di Piedimonte che ha cominciato ad avere febbre intorno al 10 marzo con tosse e polmonite interstiziale rilevata da una tac. Un quadro che chiaramente ha fatto subito pensare al Coronavirus ma non il tampone fatto è risultato negativo. Il medico è andato oltre e dalle analisi degli anticorpi ha avuto la conferma che il suo corpo sta reagendo al Covid 19 il che vuol dire che il contagio c’è stato e che fortunatamente lo sta combattendo. Ma allora perché il tampone non lo ha rivelato? Probabilmente perché il tampone ha una sensibilità del 70%, ed il valore come ogni tecnica è molto operatore dipendente. Il tampone orofaringeo simile ad un cotton fioc serve a capire se c’è o meno presenza del virus nella mucosa ma anche il rilevamento prima dell’esame in laboratorio ha bisogno di una tecnica precisa che riduca all’osso gli errori. Il bastoncino cotonato viene poi avvolto in uno speciale gel per la conservazione e inviato ai laboratori per l’analisi, in modo da cercare eventuali tracce di virus o infezioni. Può costare dai 15 ai 30 euro. “Il tampone va eseguito in modo adeguato sia nella fase di raccolta dei dati, che nella conservazione e trasporto dei campioni. Il paziente per esempio andrebbe fatto tossire e poi i criteri dei laboratori devono essere tutti uguali con la provetta tutelata da qualsiasi tipo di agente esterno. Se si sbaglia uno solo di questi passaggi si rischia di avere un falso negativo”, spiega Gaetano Rivezzi, pediatra e Presidente Medici per l’Ambiente sezione di Caserta oltre che Presidente Direttivo Regionale Isde-Campania. “Il tampone è certamente il modo più veloce per capire la linea del contagio. La procedura per avere risposte richiede 3 o 4 ore. Poi molto dipende dal flusso di tamponi che arriva nei laboratori”, dice ancora Rivezzi. Le analisi vengono eseguite nei laboratori del Cotugno di Napoli, Ruggi di Salerno Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, Moscati di Aversa, San Paolo di Napoli, Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli, Ospedale Santa Maria della Pietà di Nola.

Tina Cioffo

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