Coronavirus, a Casal di Principe buoni spesa in ritardo. Il sindaco: “Facciamo il necessario”

I buoni spesa a Casal di Principe non sono ancora stati consegnati e chi aspetta l’aiuto economico per poter andare avanti in questo grave momento di crisi, lamenta il ritardo e accusa l’amministrazione comunale di non considerare adeguatamente le necessità.

Le istanze presentate sono circa 1200 e alcune di queste conterrebbero false dichiarazioni con l’obiettivo di percepire il denaro senza però averne diritto. Altre invece avrebbero errori materiale. Alla base del ritardo, ci sarebbe quindi il bisogno di verificare ogni singola pratica per evitare di concedere il buono spesa a chi non ne ha realmente bisogno.

Per concludere l’iter di verifica ci vorrà ancora qualche giorno. “Siamo in ritardo, è vero ma non stiamo perdendo tempo per controlli puntuali sulle dichiarazioni, quelli – spiega il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale– vi saranno a campione successivamente alla emissione dei buoni, anche laddove dovessimo ritenere necessario l’aiuto della guardia di finanza. Ora il tempo è impegnato per evitare che i numerosi errori materiali commessi nella redazione della domanda possano determinare la bocciatura di soggetti che possono avere reali esigenze. Per le possibili dichiarazioni mendace faremo i controlli successivamente”. Nell’eventualità che il fondo disponibile non fosse sufficiente per tutti sono stati previsti dei criteri di punteggio per formare una graduatoria in base al numero di minori, la presenza di disabili, il reddito percepito (al di sotto dei 600 euro come limite massimo).

“Bisogna anche tener conto di un gran numero di domande con errori o difetti nelle informazioni fornite. Se volessimo andare di fretta tutte queste domande, e sono molte, andrebbero scartate. Per evitare questo si procede a chiamare le persone per eventuale integrazione. Stanno svolgendo questo lavoro 8 dipendenti più la segretaria. Hanno lavorato quasi 12 ore al giorno anche sabato santo e lunedì in albis”, ha aggiunto il sindaco avvertendo il malcontento dei suoi concittadini.

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