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Confagricoltura, evitiamo abbattimento dei capi positivi al batterio

Raffaele Puoti, presidente di Confagricoltura Caserta, ha chiesto con una lettera al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, un nuovo Piano per il controllo e l’eradicazione delle malattie infettive della bufala mediterranea, mediante l’utilizzo della vaccinazione delle mandrie.

“E’ necessario dare una svolta – dice Raffaele Puoti presidente di Confagricoltura Caserta- ad una situazione ormai ferma da quattro anni e che si è concretizzata nel sostanziale fallimento del ‘Piano straordinario’ approvato con delibera di giunta regionale del 20 maggio 2019. Un fatto incontrovertibile, visto che la brucellosi continua ad imperversare, soprattutto nei territori di quattro comuni della bassa piana del fiume Volturno – Cancello ed Arnone, Castel Volturno, Grazzanise e Santa Maria La Fossa – dove si concentrano l’86% dei focolai”. La Regione, secondo Confagricoltura Caserta, dovrebbe promuovere le vaccinazioni delle mandrie bufaline con l’utilizzo dell’RB-51, nei termini del parere favorevole alla vaccinazione dei bufali di età minore di 9 mesi nelle zone di maggiore pressione della brucellosi reso al Ministero della Salute dall’Istituto sperimentale zooprofilattico per l’Abruzzo ed il Molise di Teramo, che è il Centro di referenza nazionale per la brucellosi. Le vaccinazioni sarebbero obbligatorie nei quattro principali comuni interessati dall’infezione e facoltative negli altri comuni confinanti con l’area più colpita: Villa Literno, Pignataro Maggiore, Carinola, Capua, Francolise, Mondragone e San Tammaro. “Un modo per chiudere definitivamente il cerchio e sbarrare il passo al batterio” conclude Puoti. Le richieste di Confagricoltura Caserta, dettagliate in tre pagine, sono state già sottoscritte da oltre 350 allevatori di bufale della provincia di Caserta.

Si pensa a controlli più stringenti e puntuali per rendere realmente efficace la profilassi primaria, che comporta l’abbattimento dei capi positivi al batterio. Nella lettera al presidente della Regione, si afferma che è necessaria “un’autorevole ed intensa azione sanitaria, caratterizzata anche da processi di autocontrollo per la sola prevenzione e prontezza nell’individuazione delle malattie, lasciando sempre al veterinario pubblico l’apertura della procedura sanitaria ufficiale.” Inoltre, Confagricoltura Caserta chiede “Sistemi di contribuzione per l’ammodernamento e la riqualificazione delle aziende bufaline nel rispetto delle norme sanitarie, del benessere degli animali e dei processi produttivi moderni e innovativi”, elevando così gli standard di biosicurezza degli allevamenti, argine necessario al diffondersi della brucellosi.

redazione

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