Molte le perdite. In media un terzo dell’acqua (circa il 36%) come ha rilevato l’Istituto Nazionale di Statistica. Ecco i consigli perché non accada
L’acqua è la fonte di vita più importante, tanto da essere definita “l’oro blu”. Purtroppo, ne sprechiamo molta inutilmente. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità “per soddisfare le esigenze minime di salute sono necessari tra i 50 e i 100 litri d’acqua a persona al giorno”. Mentre un report dell’Istat indica come in Italia “per ogni cittadino vengano erogati 236 litri di acqua al giorno”. Senza contare le perdite della rete idrica: in media un terzo dell’acqua (circa il 36%) come ha rilevato l’Istituto Nazionale di Statistica. Numero agghiaccianti. Bisogna fare qualcosa per ridurre gli sprechi. Qualche nostro accorgimento può fare davvero la differenza. Ed ecco un decalogo che potrebbe essere utile nel consumo quotidiano domestico.
Usare il frangigetto sui rubinetti
Uno dei consigli è quello di applicare un frangigetto al rubinetto (e sostituirlo spesso). Così facendo, si produrrebbe un risparmio di circa il 50% dell’acqua usata al giorno. Questo significa che rispetto all’utilizzo di 419 litri per abitante al giorno si potrebbero risparmiare più di 200 litri. Insomma, qualcosa di importante.
Fara attenzione al proprio impianto idrico
Un rubinetto che perde è uno dei nemici degli sprechi. Calcoli alla mano, avere in casa un rubinetto che perde 30 gocce d’acqua al minuto spreca circa 200 litri in un mese. Quindi, se si effettuasse un monitoraggio e una manutenzione costante delle infrastrutture idriche si potrebbe evitare questo spreco.
Chiudere il rubinetto quando non serve
Questo è scontato, ma è bene ribadirlo perché il problema degli sprechi resta ed è sempre di attualità. Bisogna chiudere il rubinetto quando non serve. Si potrebbe risparmiare fino a sei litri ogni minuto se si tenesse il rubinetto aperto solo per il tempo utile per il prelievo dell’acqua effettivamente necessaria. Un esempio nella nostra quotidianità? Quando ci si lava i denti, quando si fa la barba o ci si strucca, durante le pulizie domestiche o i piccoli lavaggi a mano.
Controllare la cassetta di scarico
Quasi un terzo dell’acqua (stimata al 30%) in ambito domestico viene consumata dallo scarico del WC. Ogni volta che viene premuto il pulsante dello sciacquone si convogliano verso la fognatura circa 10-12 litri d’acqua. L’installazione per fortuna ormai di prassi nelle case di nuova costruzione di una cassetta con doppio tasto, cioè con erogazione differenziata dell’acqua in base al reale bisogno, si potrebbe ottenere un risparmio di circa dai sette ai nove litri ogni scarico. Una situazione da prendere in seria considerazione.
Preferire la doccia al bagno
Questa è una soluzione più pratica e attenta ai consumi. Per un bagno occorrono circa 150 litri d’acqua, se si prediligesse una doccia sarebbero necessari circa 50 litri d’acqua (stimato tempo tre minuti). Forse è meno rilassante, certo, ma è un modus operandi importante per risparmiare l’oro blu.
Utilizzare la lavatrice di classe A
Sono necessari 130 litri per fare il bucato con un vecchio modello di lavatrice, se si utilizzasse una lavatrice di nuovo modello si potrebbe risparmiare circa la metà dell’acqua (60 litri).
Piatti lavati a mano? Meglio la lavastoviglie
Per lavare a mano i piatti usati da 12 persone (ad esempio considerando tre pasti da 4 persone) occorrono circa 103 litri d’acqua, se invece si utilizzasse una lavastoviglie a pieno carico sarebbero sufficienti 15 litri. Inoltre, c’è un’altra raccomandazione a riguardo (ma è poco seguita). È quella di non risciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie, un gesto semplice ma che permette di risparmiare molta acqua.
Lavare l’auto con il secchio
Il lavaggio dell’auto impiega acqua per circa 30 minuti con un notevole volume di consumo idrico. Se invece si utilizzasse un secchio si potrebbero risparmiare circa 130 litri d’acqua potabile per ogni lavaggio. Si può contestare che così facendo è più faticoso? Forse, ma viene prima il senso di diminuire gli sprechi.
Lavare le verdure lasciandole a mollo
Le verdure devono essere accuratamente lavate e risciacquate, ma non è necessario farlo sotto l’acqua corrente. Si potrebbe, infatti, lasciarle a mollo in una vaschetta per un certo periodo di tempo e risciacquarle poi velocemente sotto un getto d’acqua per realizzare un notevole risparmio d’acqua. Anche qui come per l’acqua durante il lavaggio dei denti ogni minuto scorrono circa 6 litri di acqua.
Riutilizzare l’acqua piovana
Siamo arrivati all’ultimo consiglio di questo decalogo. L’acqua piovana può essere raccolta e incanalata dalla grondaia verso il proprio giardino o in cisterna di raccolta per consentire un uso successivo come, per esempio, per annaffiare le piante. Ad oggi, infatti, circa il 50% dell’acqua usata nel contesto civile non richiederebbe acqua potabile che potrebbe essere sostituita per questi scopi dall’acqua piovana.