Clan dei Casalesi, carcere per i fratelli di Michele Zagaria: Pasquale ed Elvira Zagaria

Clan dei Casalesi, carcere per i fratelli di Michele Zagaria. Pasquale Zagaria che era ai domiciliari è stato portato a Milano Opera. Per Elvira Zagaria, la Cassazione non ha fatto sconti e ha confermato i sette anni di carcere.

“Non si ravvisano, allo stato, le condizioni per la proroga della misura domiciliare, anche concentrandosi esclusivamente sul profilo medico sanitario che appare, in tutta evidenza, tranquillizzante, sia in punto prognostico sia in relazione alla tutela del diritto alla salute, assolutamente preservabile anche in detenzione carceraria”. Lo scrive il magistrato di Sorveglianza di Brescia, Alessandro Zaniboni, nel provvedimento con cui ha respinto “la proposta di proroga del differimento della esecuzione della pena concesso nelle forme della detenzione domiciliare” per Pasquale Zagaria e così il fratello del camorrista ergastolano Michele Zagaria di Casapesenna è tornato in carcere. Finirà di scontare la sua pena detentiva dietro le sbarre del carcere di Milano Opera. A Pontevico, dove stava trascorrendo i suoi domiciliari, a casa della moglie Francesca Linetti per gli amici Chicca, era stato accolto con distrazione. Chi invece conosce la sua caratura lo ha giustificato come un semplice imprenditore incompreso. Si mette così un punto ad una storia che aveva fatto molto discutere e che aveva posto diversi interrogativi sulle scarcerazioni anche di detenuti condannati per mafia.

La Cassazione conferma il carcere per Elvira Zagaria

La notizia della nuova carcerazione arriva contemporaneamente alla decisione della Corte di Cassazione che ha confermato quasi tutte le condanne emesse in Appello e due annullamenti con rinvio, il processo relativo alle infiltrazioni del clan Zagaria nell’ospedale di Caserta. Per Elvira Zagaria, sorella di Michele Zagaria, i magistrati della Suprema Corte hanno confermato la condanna a sette anni di carcere per associazione camorristica, annullando però la confisca dei beni; pene confermate anche Raffaele Donciglio (sette anni), per l’ex dirigente dell’ospedale di Caserta Bartolomeo Festa (otto anni), per l’ex sindaco di Caserta Giuseppe Gasparin (tre anni e sei mesi), e per altri sette imputati. Raffaele Donciglio era stato inviato ai domiciliari a maggio del 2019.La difesa di Donciglio che nel suo curriculum ha anche 10 anni come amministratore comunale con l’allora sindaco Fortunato Zagaria, puntava a dimostrare l’estraneità dai fatti contestatigli ma il verdetto della Cassazione ha scritto la conclusione che già in molti si aspettavano.

L’indagine da cui è nato il processo, fu condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e affidata agli investigatori della Dia, e portò a 24 arresti nel gennaio del 2015 tra dirigenti e dipendenti pubblici e imprenditori, e allo scioglimento, tre mesi dopo, dell’azienda ospedaliera di Caserta per infiltrazioni camorristiche, primo caso in Italia. La gestione dell’ospedale fu affidata per due anni ad una triade di commissari di nomina governativa guidati da un prefetto. Le indagini e poi i processi nei vari gradi, hanno svelato la costante e profonda infiltrazione del clan guidato da Michele Zagaria nel tessuto politico-amministrativo dell’ospedale di Caserta, attraverso la “rete” di contatti creata e gestita dal cognato Franco Zagaria, poi deceduto, e attraverso la sorella Elvira. Tina Cioffo

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