Tre mesi dopo il blocco della gara per il cimitero di Casaluce, come stabilito dal Consiglio di Stato, arriva il pronunciamento del Tar che ribalta la sentenza. L’ampliamento del cimitero di Casaluce, opera da 3 milioni di euro, si farà. La decisione del Consiglio di Stato, presa a febbraio scorso, era apparsa clamorosa. Anche perché l’iter andava avanti oramai da anni. Poi era stato deciso che la società Asmel, a cui era stata affidata la gara, non poteva “rivestire la posizione di centrale di committenza, con conseguente illegittimità dell’intera procedura concorsuale”.
Ora con la sentenza del Tar cambiano le cose ed il project financing per l’ampliamento del cimitero potrà andare avanti. Il tribunale amministrativo ha condannato anche a 2 mila euro di spese processuali il Comune commissariato che aveva bloccato la gara. Il Tar Campania ha accolto il ricorso della società rappresentata dagli avvocati Mario Caliendo e Eleonora Caterini Tamburini, annullando la decisione del Consiglio di Stato e precisando che: “pur volendo ammettere che Asmel non avrebbe potuto svolgere la funzione di centrale di committenza, il Comune non era tenuto ad annullare l’intera procedura di gara, dovendo considerarsi il tempo trascorso nonché la circostanza che l’unico partecipante era il consorzio ricorrente. In ogni caso, con la sentenza 6975/20, il Consiglio di Stato ha statuito l’inammissibilità per un soggetto privato, come all’epoca era Asmel di svolgere il ruolo di centrale di committenza, con compiti di esame valutazione delle offerte dei partecipanti in un appalto pubblico”.
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