Centrale della droga a Baia Felice, sei persone tratte in arresto

Sei persone tratte in arresto per spaccio di sostanza stupefacente che avevano allestito una centrale della droga in un casolare di Baia Felice

Hanno cercato di fuggire e poi di trincerarsi all’interno del casolare nel quale avevano allestito una vera e propria centrale della droga. Sei persone sono state arrestate ieri nell’ambito di un’operazione coordinata dal commissariato di Sessa Aurunca, sotto la guida del dirigente Mario Russo. Gli agenti hanno fatto irruzione in un’abitazione di Baia Felice, insieme al nucleo di prevenzione crimine e agli agenti della questura di Napoli. Prima hanno scavalcato il muro di cinta e poi hanno forzato il portone d’ingresso, visto che le persone che erano all’interno hanno cercato di opporsi in ogni modo all’irruzione e al controllo.

Nell’abitazione sono stati trovati 60 grammi di cocaina già divisa in dosi, un panetto di 70 grammi di hashish da tagliare, diverse dosi di crack e marijuana per un peso complessivo di tre grammi. All’interno del casolare sono stati trovati inoltre due bilancini e 2 mila euro in contanti, oltre a una pistola con matricola abrasa calibro 25 priva di munizione.

Sei persone tratte in arresto

Sono stati tratti in arresto tutti gli occupanti dell’abitazione: si tratta di Raffaele Cavallo, 20 anni, nato a Castel Volturno ma residente a Mondragone; Raffaele Pagliuca, 26 anni, residente a Mondragone; Giovanni Francescone, 32 anni, nato a Capua e residente a Sessa Aurunca; Pietro Petrillo, 34 anni, nato a Santa Maria Capua Vetere ma residente a Mondragone; Maria Cavallo, 25 anni, di Mondragone. Rispondono di detenzione ai fini di spaccio e possesso illegale di arma clandestina. Sono stati tutti tradotti in carcere tranne Immacolata Finizio, ventunenne per la quale sono stati disposti i domiciliari, in quanto madre di una bimba di 15 mesi.

Confezionava droga con moglie e sorella

L’abitazione era stata presa in fitto da Finizio, moglie di Raffaele Cavallo, arrestato con sorella Maria. Da un primo accertamento, pare che il casolare fosse anche provvisto di un allacciamento abusivo alla rete dell’energia elettrica. L’operazione è scattata dopo la segnalazione di un andirivieni anomalo nell’abitazione, motivo per il quale il commissariato da tempo aveva disposto un’attività di monitoraggio delle auto che giungevano sul posto. Molte erano risultate essere appartenenti a persone con reati penali di vario tipo e dopo aver raccolto altri elementi, è stato disposto il blitz. Quale fosse il ruolo di ognuno dovrà adesso essere stabilito, intanto è presumibile pensare che altre quantità di droga siano state buttate o nel water o nella fossa biologica, dove fra i liquami è stata infatti rinvenuta della carta stagnola ( probabilmente contenente altra sostanza stupefacente nascosta appena prima dell’irruzione). Determinante, per il rinvenimento della sostanza custodita in vari punti, è stato il fiuto del cane antidroga che ha partecipato al blitz.

 

 

 

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