Scoprire le bellezze dell’Oasi dei Variconi, da oggi a Castel Volturno ambientalisti e amministratori a confronto per la Giornata Mondiale delle zone umide ricordando la firma della Convenzione di Ramsar del 1971, sottoscritta da 170 Paesi, come unico trattato internazionale sull’ambiente che si occupa di questo particolare ecosistema.
A Castel Volturno la riserva naturale dell’Oasi dei Variconi deve essere valorizzata ed è per questo motivo che Legambiente ha organizzato al suo interno un’apposita escursione a cura di Stefano Raimondi, Pasquale Raia, Francesco Pascale di Legambiente e in collaborazione con l’associazione Le Sentinelle. L’area naturale e protetta, grazie ai suoi laghetti di acqua salmastra, circa 60 ettari di territorio a sinistra di Foce Volturno, è il primo itinerario di birdwatching del Mezzogiorno. Un’area palustre di elevata importanza perché teatro di straordinarie bellezze naturali, interessata da flussi di uccelli migratori che provengono dall’Africa e si dirigono verso le zone di nidificazione dell’Europa Centro-orientale.
Nel Comune castellano, così come in tante altre parti d’Italia, si svolgeranno anche attività di citizen science, nell’ambito del progetto di ‘Legambiente Volontari x Natura‘ che ha l’obiettivo di diffondere la cultura del volontariato e sviluppare la pratica della cittadinanza attiva, promuovendo l’interesse per l’ambiente attraverso campagne di monitoraggio ambientale. Il weekend castellano, promosso da Legambiente, si è aperto con il convegno “Conservare, gestire e fruire le zone umide” presso la sala del Consiglio comunale in piazza Annunziata, realizzato in collaborazione con Cesbim Campania Bonifiche; il Consorzio generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno e il patrocinio di Federparchi; dell’Ente Riserve naturali regionali Foce Volturno/Costa Licola, Lago Falciano e del Comune di Castel Volturno.
«Celebrando la Giornata mondiale delle zone umide, vogliamo ricordare che per proteggere questi preziosi ecosistemi serve l’impegno diretto delle istituzioni e la sensibilizzazione dei cittadini – dichiara il responsabile Aree protette di Legambiente Antonio Nicoletti – anche alla luce della drammaticità degli effetti dei cambiamenti climatici, è però urgente attuare azioni di tutela delle risorse idriche e degli ecosistemi acquatici ad esse associati come le zone umide, soprattutto perché nel nostro Paese mancano ancora le necessarie sinergie fra le Direttive Quadro sulle Acque, Habitat e Uccelli e per le aree marino-costiere con la Direttiva Quadro sulla Strategia per l’ambiente marino. L’integrazione dei loro strumenti permetterebbe di ottimizzare le risorse e i tempi per attuare azioni di tutela e di monitoraggio della biodiversità».
In Italia queste aree sono 65, per un totale di 82.331 ettari (secondo l’elenco stilato dal ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare). Sono però anche tra gli ecosistemi più a rischio del pianeta. La pressione antropica e il riscaldamento globale ne mettono sempre più a rischio gli equilibri delicati e complessi, basti pensare che nell’ultimo secolo, oltre il 64% delle zone umide sono ormai scomparse (fonte Ispra). E secondo i dati della prima Lista Rossa Europea degli Habitat, oltre un terzo degli habitat terrestri sono attualmente in pericolo di scomparsa, in particolare più di tre quarti delle paludi e torbiere e quasi la metà di laghi, fiumi e coste (fonte IUCN 2015). Al centro della campagna mondiale ci quest’anno proprio il tema dei cambiamenti climatici e come queste aree possano contribuire a frenarne gli impatti.
Legambiente sarà presente a Lago Cifone (Pz); Bosco Tanali – Bientina (Pi); Salina dei Monaci – Manduria (Ta); S. Giorgio di Piano (Bo); Salina di Margherita di Savoia (Fg); Lago di Massaciuccoli (Pi); Lago di Pergusa (En); Bizzozero, Gurone e Malnate (Va). Domenica, 3 febbraio, invece, tra le iniziative previste quelle al Lago di Ariamacina (Cs); Laghi del Parco nazionale del Circeo (Lt); Lago d’Averno – Pozzuoli (Na); Zona umida di Mola – Capoliveri (Li); Riserva della Sentina – San Benedetto del Tronto (Ap); Gorgo di S.Rosalia – Palermo; Foce dei Fiumi Uniti e Oasi di Punte Alberete (Ra); Foce dell’Ofanto – Barletta; Zona umida La Poncetta – Dubino (So); Area di fitodepurazione Ca’ di Mezzo – Codevigo (Pd); a Molentargius (Ca).
Quest’anno, inoltre, il percorso messo in campo da Legambiente sul tema acqua si incrocia con la consultazione pubblica sulla Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE), uno dei più importanti provvedimenti europei per la tutela delle acque interne, che in questi mesi è sotto osservazione da parte degli Stati Membri. Sono state infatti proposte alcune modifiche che porterebbero ad un significativo indebolimento della legge europea sulle acque. Per favorire la partecipazione e l’informazione dei cittadini, Legambiente ha aderito alla campagna europea #ProtectWater.
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