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Caserma dei Carabinieri ma l’ex palazzo dei Bardellino sarà restituito

Fu confiscato nel 2008 e i lavori sarebbero dovuti cominciare nel 2011 ma per l’ex palazzo di Ernesto Bardellino a San Cipriano D’Aversa, è prevista la restituzione. Il riuso annunciato e la trasformazione della casa confiscata al camorrista in una caserma dei carabinieri è da aspettare.

L’ex palazzo della famiglia Bardellino in via Aquaro a San Cipriano d’Aversa, sarà restituito all’Agenzia del Demanio. E’ un bene confiscato alla camorra e doveva già essere una caserma dei carabinieri. L’amministrazione comunale sanciprianese, guidata dal sindaco Vincenzo Caterino, ha deciso di farlo tornare indietro. “Non lo facciamo per liberarci di un fardello ma perché vogliamo che la caserma venga davvero realizzata e abbiamo fatto tutto quello che potevamo fino a far rifare perizie e studio di fattibilità”, ha spiegato Caterino. Per completare la procedura, che come nel gioco dell’oca tornerà alla casella di inizio, sarà necessario un ultimo passaggio e cioè il protocollo di intesa che sarà firmato in Prefettura a Caserta e che segnerà i ruoli fin qui svolti e quelli che saranno.

La confisca nel 2008

Nel palazzo con doppio ingresso, di tre piani e di 300metri quadrati a livello con annesso un terreno di 631 metri quadri, la nuova caserma dei carabinieri è attesa da anni. Un presidio di legalità, rafforzando l’organico dei carabinieri in forza alla stazione di San Cipriano rilegata in via Giulio Cesare, troppo stretta e poco visibile. La confisca ai Bardellino è del 6 marzo del 2008 ma il campo è ancora quello della speranza.Lo stabile, è rimasto disabitato dalla sera in cui la famiglia Bardellino dovette fuggire da San Cipriano di Aversa. Nei loro confronti, infatti, fu “decretato” l’esilio da parte delle fazioni dei casalesi che avevano organizzato l’uccisione del capo clan.

Affidato ad Agrorinasce, doveva essere la dimostrazione della vittoria dello Stato, visto che si tratta della ex villa di Ernesto Bardellino, fratello di Antonio, il capo dei capi dei Casalesi, ucciso in Brasile nel maggio del 1988 e il cui corpo non si è mai trovato.Ernesto Bardellino del paese ne è stato anche sindaco. Fu eletto il 10 giugno del 1982 nelle file del Partito socialista Italiano.

L’annuncio in pompa magna nel 2011

Il nuovo utilizzo fu annunciato in pompa magna nel 2011.Tra i presenti c’era l’allora colonnello dei carabinieri del comando provinciale di Caserta Crescenzio Nardone, l’ex sindaco sanciprianese, Enrico Martinelli, poi arrestato perché ritenuto il colletto bianco nelle mani della camorra casalese. C’era il provveditore alle Opere pubbliche per la Campania e il Molise, Edoardo Cosenza e l’assessore ai Lavori pubblici della giunta regionale della Campania, Edoardo Cosenza. Al tavolo delle autorità anche il viceprefetto vicario di Caserta, Luigi Armogida e il consigliere regionale del Pdl, Daniela Nugnes. “La caserma sarà pronta tra una decina di mesi”, affermò il colonnello Nardone. E i mesi sono invece, diventati anni e forse saranno anche raddoppiati.

Per l’adeguamento ad uso militare in base alle stime fatte, occorrono almeno un milione e settecento mila euro

Tre perizie sono state già fatte. Della ex villa bardelliniana si è interessata anche la commissione prefettizia che ha amministrato il comune di San Cipriano d’Aversa fino al 2014. I commissari incaricarono l’ingegnere dell’ufficio tecnico di procedere a nuovi calcoli e misurazione per ubicarci almeno il comando della polizia municipale, che è stato invece trasferito a novembre del 2015 in un altro bene confiscato in via Michelangelo Diana ex proprietà del camorrista Giuseppe Caterino alias «Peppinotto».

A Casal di Principe, è atteso il commissariato di Polizia

Un adeguamento strutturale necessario anche alla ex villa di Dante Apicella che dal 2008 e fino al 2015 è stata punto nevralgico per la ricerca dei latitanti. L’obiettivo era portare a casa dei risultati che fossero in grado di assicurare i criminali alla giustizia e anche di infondere fiducia nella cittadinanza. Era il momento del tanto declamato «modello Caserta» con l’allora ministro Roberto Maroni all’Interno e sottosegretario Alfredo Mantovano. Nel futuro, anche se non si sa quando, l’ex villa della camorra sarà trasformata in commissariato così da poter dismettere il posto fisso di Casapesenna attualmente ospitato in un immobile privato. Le rassicurazioni sono arrivate da tutte ed in tempi diversi. Dall’allora ministro dell’Interno Marco Minniti, dall’ex questore di Caserta Francesco Messina e anche dall’attuale questore Antonio Borrelli, dal capo della Polizia Franco Gabrielli. Ma quando? L’unica certezza è che per il momento le due ville costruite dalla camorra sono vuote.

Tina Cioffo

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