Categories: Cronaca

Casapesenna, il sindaco Marcello De Rosa rinviato a giudizio

E’ stato rinviato a giudizio il sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa. La decisione è stata presa nel pomeriggio dal Gup del Tribunale di Napoli Nord

Costrinse il consigliere a dimettersi

La vicenda giudiziaria è cominciata con la denuncia di Sebastiano Cilindro, ex consigliere di maggioranza, rivolta al sindaco Marcello De Rosa che oggi è stato rinviato a giudizio, mentre gli avvocati difensori chiedevano l’archiviazione del caso. Il primo cittadino avrebbe costretto il consigliere a dimettersi, utilizzando anche una lettera fittizia. Il processo comincerà il prossimo 31 marzo sempre presso il tribunale di Napoli Nord.

Le accuse

Secondo l’accusa il sindaco di Casapesenna, Marcello De Rosa avrebbe costretto Sebastiano Cilindro, consigliere di maggioranza, a rassegnare le dimissioni. Al primo cittadino viene contestata anche l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso dei poteri e violazione dei doveri inerenti alla funzione di sindaco in carica. Al sindaco di Casapesenna viene contestato l’articolo 294 del codice penale “Attentati contro i diritti politici del cittadino”. “Chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico , ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. Inoltre viene contestato l’articolo 479 del codice penale ‘Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici’. “Il pubblico ufficiale, che ricevendo o formando un atto nell’esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente che un fatto è stato da lui compiuto o è avvenuto alla sua presenza, o attesta come da lui ricevute dichiarazioni a lui non rese, ovvero omette o altera dichiarazioni da lui ricevute, o comunque attesta falsamente fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, soggiace alle pene stabilite nell’art. 476”.

I fatti

Secondo quanto raccolto dal pm le dimissioni del consigliere Sebastiano Cilindro avvenuto il 18 marzo del 2015 sarebbero state imposte con la forza dal sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa. In particolare sarebbe stata scritta e firmata in maniera fittizia anche una lettera di dimissioni indirizzata al presidente del consigli comunale, motivata da ragioni familiari. Di quella lettera però Sebastiano Cilindro, che ha presentato una querela alla Procura della repubblica di Napoli Nord, non sapeva assolutamente nulla e nemmeno l’aveva firmata. Anzi lo stesso Cilindro si era rifiutato di firmare le dimissioni, che venivano richieste perché il padre del consigliere, Raffaele Cilindro era stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare per associazione a delinquere di stampo mafioso (poi assolto anche in Appello ndr). Secondo quanto raccolto dall’accusa la lettera era stata comunque presentata e protocollata al Comune di Casapesenna, nonostante non ci fosse la firma originale di Sebastiano Cilindro. Da qui erano nati diversi tentativi di far firmare una reale lettera di dimissioni al consigliere che si era sempre opposto, fino poi a cedere quando era intervenuto in prima persona il sindaco Marcello De Rosa che avrebbe minacciato e costretto il consigliere ad apporre la firma. La data dell’udienza che confermerà o rigetterà la richiesta di rinvio a giudizio è stata spostata, si doveva tenere martedì prossimo al Tribunale Napoli Nord ma è saltata per astensione.

Il retroscena e quella richiesta di dimissioni

“Fino a qualche giorno fa si diceva che le dimissioni mi fossero state chieste in maniera del tutto genuina e gentile, la decisione presa oggi dimostra che forse qualcosa di diverso è accaduto” dice Sebastiano Cilindro che aggiunge: “Perché ho denunciato dopo due anni? Ho avuto paura di qualche ritorsione, vista la modalità con la quale mi erano state chieste le dimissioni. In ogni caso confido nella magistratura, come ho sempre fatto, sicuramente si accerterà la verità su questo caso”. Intanto per il primo cittadino è caduta l’accusa del 416 bis.

redazione

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