I lavori per la riqualificazione dell’ex villa della camorra e la trasformazione dell’immobile in un commissariato di Polizia sono conclusi ma gli uffici di Casal di Principe restano vuoti. Il sindaco del paese ha deciso di scrivere al Ministro dell’Interno chiedendo che l’inaugurazione possa avvenire entro il 19 marzo, nel nome di don Giuseppe Diana il prete ucciso dalla camorra nel 1994.
di Tina Cioffo
Il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale scrive al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e per conoscenza al premier Giorgia Meloni per chiedere che l’inaugurazione del Commissariato di polizia, atteso in paese da diversi anni. “Egregio Signor Ministro dell’Interno, sarebbe bello – scrive Natale- se io e lei potessimo inaugurare insieme il Commissariato di Casal di Principe, eventualmente il prossimo 19 marzo, anniversario della morte di Don Peppe Diana; sono al mio secondo mandato di sindaco che scadrà nel 2024, mi faccia l’onore di vedere finalmente in funzione questo presidio da tanto tempo agognato e desiderato”. La richiesta di Natale, è accorata e arriva non solo dopo anni di battaglie sociali ed amministrative ma anche nell’anniversario della morte della madre di don Diana, mamma Jolanda che in vita ha sempre accolto rappresentanti di tutte le forze politiche e militari, raccomandando di non abbandonare il paese per il quale il figlio si era sacrificato.
Il commissariato troverà posto nella ex villa del camorrista Dante Apicella, dove nel 2008 con l’allora questore Carmelo Casabona, era stata trasferita la sezione distaccata della Squadra mobile di Caserta per stanare i latitanti del clan dei Casalesi. Quando venne aperta, era il momento del declamato ‘modello Caserta’ con l’allora ministro Roberto Maroni all’Interno, recentemente scomparso e con il sottosegretario Alfredo Mantovano, oggi nel Governo Meloni Segretario del Consiglio dei ministri. Il Casertano era nel pieno della stagione stragista di Giuseppe Setola che a settembre del 2008 continuava ad uccidere e a seminare il terrore, mentre gli inquirenti seguivano le sue tracce e quelle del suo gruppo di fuoco. Gli 007 restarono nella villa confiscata, lungo Corso Umberto I, per più di sette anni. Lo smantellamento della sede creò polemiche e qualche preoccupazione. Nel 2015 venne assegnato al Ministero dell’Interno dall’Agenzia del Demanio per richiedere il cambio di destinazione d’uso, passando cioè da uso sociale ad uso militare Il 22 dicembre scorso, il questore di Caserta Antonino Messineo, nella conferenza stampa di fine anno, garantì ai giornalisti che nel Commissariato stavano per terminare i lavori interni, tra arredi e cablaggio della rete, e che probabilmente per febbraio 2023 la struttura sarebbe stata inaugurata. Di fatto, “l’immobile è ancora chiuso – sottolinea Natale – anche se una pattuglia della Polizia sosta spesso all’ingresso per evitare atti vandalici”.
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