Casal di Principe, Sergio Mattarella scrive al sindaco Natale

di Tina Cioffo- Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 25esimo anniversario dall’uccisione di don Giuseppe Diana, ha inviato un messaggio al sindaco di Casal di Principe, Renato Natale.

Mattarella in ricordo di don Diana e di tutte le vittime innocenti della criminalità

Il ricordo di don Peppino e di tutte le vittime innocenti che hanno sofferto o perso la vita per mano della criminalità organizzata, costituisce una preziosa occasione per proseguire l’impegno di diffondere la cultura della legalità e del rispetto delle regole, specie tra le generazioni più giovani. La rottura del silenzio e il coraggio di sfidare la regola dell’omertà e delle minacce, sono prassi necessarie per sconfiggere le organizzazioni criminose che prosperano sulla paura”. Sono le parole che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha fatto avere al sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, ai familiari di don Giuseppe Diana e di tutte le vittime innocenti della criminalità.

Nella missiva solidale vicinanza

La missiva del presidente, è arrivata alla vigilia del 25esimo anniversario dall’uccisione di don Giuseppe Diana, ammazzato dalla camorra il 19 marzo del 1994, nella chiesa San Nicola di Bari. Rammaricandosi di non poter essere presente a Casal di Principe a causa di concomitanti impegni istituzionali, nel giorno del ricordo di don Diana, Mattarella ha voluto comunque manifestare “sentimenti di solidale vicinanza”.

L’invito del sindaco e l’appello delle associazioni

Il sindaco Natale gli aveva inviato una lettera di invito già un mese fa e la settimana scorsa da Casal di Principe era partito un appello accorato, sostenuto anche dal Comitato don Peppe Diana, Libera e dal testimone oculare dell’omicidio di don Diana, Augusto Di Meo. Avevano chiesto un segnale concreto. Una presenza, quella del Presidente, che sarebbe risultata non solo di incoraggiamento ma anche di particolare risarcimento per quella parte di Italia, che è stata a lungo abbandonata proprio dal mondo istituzionale. Inutile negare la necessità di avere una mano tesa per un territorio che ha pagato a caro prezzo, la resistenza alla camorra. Il sangue versato di don Diana non è il solo. In attesa di un giusto riconoscimento ci sono ancora tante vittime innocenti. Ricordare vuol dire non dimenticare e non dimenticare significa anche non nascondersi dietro verità di comodo. Il Casertano, ed in particolare l’agro aversano con riguardo all’area di Casal di Principe e San Cipriano D’Aversa fino al litorale Domitio, si aspetta di più. Si aspetta di ricevere quell’attenzione che fino a questo momento è stata solo promessa e declamata ma mai concretizzatasi.

Venticinque anni fa sentii così pesante il peso del senso di colpa per l’assassinio di don Diana che non riuscii neppure ad andare a portare le mie condoglianze alla famiglia. Con don Peppino avevamo fatte tante battaglie insieme contro la camorra ma ora è il momento che anche altri affrontino le proprie colpe di omissioni e silenzi”, ha detto, domenica mattina, Renato Natale a conclusione della giornata che il popolo scout ha voluto dedicare alla memoria del sacerdote, con 12 mila presenze.

 

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