A Casal di Principe c’è un’emergenza abitativa causata dall’abbattimento delle case abusive e mentre dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere parte ordine di demolizione, il sindaco chiede all’Anbsc dei beni confiscati per social house e scrive al ministro Cartabia.
di Tina Cioffo
Mentre la camorra dettava regole e spadroneggiava in paese, uccidendo e dominando l’economia locale con movimento terra e colate di cemento, lo Stato dov’era? Mentre si tenta di riportare in asse una società civile che nonostante tutto ha resistito alla camorra, lo Stato dov’è? Dove sono quegli aiuti che dovrebbero infondere fiducia alla cittadinanza attiva che deve fare i conti con gli enormi danni del passato mentre continua a lavorare per non rimpiombare nel buio? Sono queste le domande scritte in ogni riga della missiva che il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, ha indirizzato al ministro della Giustizia Marta Cartabia. Natale chiede un aiuto per rispondere all’emergenza delle demolizioni delle abitazioni abusive e nello specifico “una direttiva che obblighi tutte le Procure a rinviare l’esecutività delle demolizioni a dopo la fine dell’emergenza sanitaria (rinviare non eliminare), almeno laddove sussistano situazioni di fragilità sociale”.
Sul tavolo c’è l’ordine di abbattimento di due case abusive, abitate da due nuclei familiari al limite della sussistenza. Le case sono abitate da bambini che hanno dai tre ai sette anni. L’ordine è partito dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere perché il procedimento è diventato esecutivo. “Non hanno altre abitazioni. Il Comune – spiega il sindaco Natale- è impegnato da settimane a cercare una possibile alternativa abitativa per queste persone, con enormi difficoltà anche per il particolare periodo di emergenza che stiamo vivendo. Abbiamo emesso un avviso pubblico alla ricerca di appartamenti ed abbiamo sollecitato l’Agenzia dei beni confiscati alla consegna di alcuni edifici che potrebbero essere utilizzati come social house. Ma nonostante i nostri sforzi, nonostante un rinvio nell’esecuzione degli abbattimenti di 45 giorni che scade a fine maggio, non abbiamo ancora una soluzione, con il rischio concreto che queste famiglie vadano in strada”. La richiesta all’ANBSC è stata inoltrata con urgenza e con toni allarmanti è stato chiesto anche l’aiuto della Prefettura di Caserta ma i tempi sono ancora troppo lunghi. In venti giorni sarà difficile arrivare ad una soluzione riparativa.
Le proporzioni dell’abusivismo edilizio a Casal di Principe, e non è certo l’unico Comune in Italia, fanno rabbrividire. “Purtroppo- spiega Natale- portiamo dietro le ferite del passato, fra cui il peso enorme dell’abusivismo edilizio. Ad oggi abbiamo circa 190 RESA, cioè edifici da abbattere in via esecutiva. Ma prevediamo che molte altre abitazioni saranno interessate nel prossimo futuro a provvedimenti simili. Calcoliamo in circa 1500 le abitazioni abusive sul territorio comunale. Sono tutte abitazioni che non nascono da speculazione, ma solo per la necessità di avere una casa; non vi sono qui vincoli paesaggistici, archeologici, ambientali, idrogeologici, da salvaguardare. Di sicuro si tratta di attività illegale, ma le dimensioni sono tali da porre più di un problema, con il rischio che l’applicazione della legge possa comportare e determinare una serie di conseguenze gravi per tutta la città, fino al punto che la legalità non si coniuga più con la giustizia”. Ma davvero si pensa che possano andare tutte giù? O è plausibile ipotizzare che centinaia di case abusive non saranno abbattute?
Per questa demolizione il Comune ha dovuto accendere un mutuo con la cassa depositi e prestiti per circa 200mila euro, che, come sa, devono essere restituiti entro 5 anni. “La norma ci dice che queste somme vanno recuperate dai cittadini responsabili dell’abuso, ma è ipocrisia pensare che questo possa realmente avvenire. Il debito resta in capo al comune, e cioè all’intera comunità, anche a carico di chi non ha responsabilità e non ha commesso alcun illecito”, dice il sindaco. Il Comune di Casal di Principe, per altri abbattimenti ha già speso un milione e 300 mila euro. Una somma che annuncia un consuntivo in disavanzo e se a questo si aggiungono gli altri ordini esecutivi che pure ci sono, è chiaro che in un paio di anni il Comune di Casal di Principe dovrà dichiarare il dissesto finanziario a causa dei debiti. Proposte di natura legislativa ci sono state ma inascoltate.
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