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Casal di Principe, lettera al sindaco: “Ritira le dimissioni, cambiamento continui”

Ad una settimana dalle dimissioni del sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, in paese si leva una voce accorata per chiederne il ritiro e non interrompere il cambiamento avviato. Una lettera scritta senza alcuna sigla che dà il senso di un rischio sociale di sfiducia.

di Tina Cioffo

Caro Sindaco, Caro Renato”, parte così l’accorta lettera che alcuni casalesi senza alcuna sigla associativa ed in maniera spontanea hanno voluto indirizzare al primo cittadino di Casal di Principe, Renato Natale. La richiesta che gli indirizzano è di ritirare le dimissioni che Natale ha ufficialmente presentato il 1 settembre, dopo aver avuto il diniego dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere di una proroga di 100 giorni sull’ordine di abbattimento di due case abusive in via Ancona, eseguito il giorno successivo. Il lasso di tempo richiesto, secondo il sindaco gli sarebbe bastato per assicurare, recuperando un bene confiscato alla camorra, un alloggio dignitoso alle due famiglie sfollate.

Nella lettera si parla di cambiamento avviato che non può essere interrotto. “Dinanzi alla resa dello Stato di fronte alla camorra, alla politica corrotta, ai continui scempi ambientali e al mancato sviluppo economico, abbiamo resistito ed abbiamo sperato che qualcosa prima o poi potesse cambiare. Il cambiamento è un percorso lento e tortuoso, di questo ne siamo consapevoli, noi lo abbiamo avviato e i segnali sono evidenti, ma ora tu non puoi venire meno agli impegni di servizio che hai espresso nel giorno della tua proclamazione nel 2014 e rinnovati nel 2019”, si legge nell’appello con il quale viene solo chiesto di non annegare la speranza fondata sulla fiducia di qualcosa di diverso. “Ti chiediamo – è scritto, rivolgendosi direttamente al sindaco- di rivedere le tue posizioni e ritirare quello che potrebbe simbolicamente rappresentare l’ennesima resa dello Stato: le tue dimissioni. Il nostro cambiamento deve continuare anche con la ridefinizione dei ruoli e delle funzioni; Governo, Parlamento, Magistratura ognuno faccia il suo compito e che non accada più che i cittadini debbano pagare sulle proprie spalle le inefficienze, le bugie e le mancanze di anni ed anni imputabili ad altri”.

redazione

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