Da ex villa della camorra a commissariato di polizia. A Casal di Principe, il questore di Caserta Antonio Borrelli ed il Provveditore per le opere pubbliche Giuseppe D’Addato
“Il Commissariato della Polizia di Stato a Casal di Principe ha un alto valore simbolico, perché lo realizziamo in un bene confiscato. In tal modo compensiamo anche i piccoli ritardi dovuti alla chiusura della sezione della Squadra Mobile, che qui a Casale ha operato benissimo nella cattura dei latitanti dei Casalesi. A ciò si aggiunge anche la circostanza che Caserta diventerà presto una questura di primo livello, come i capoluoghi di regione. Il Ministero ha mantenuto l’impegno“. Così il questore di Caserta, Antonio Borrelli, intervenuto a Casal di Principe per la cerimonia di consegna al Provveditorato delle Opere pubbliche delle chiavi del cantiere che si occuperà di ristrutturare l’ex villa della camorra, confiscata a Dante Apicella, dove nel 2008 con l’allora questore Carmelo Casabona venne aperta la sezione distaccata della Mobile.
Gli 007 ci rimasero per sette anni, fino a che l’ala militare del clan dei Casalesi non venne assicurata alla giustizia. Poi, passato il momento di emergenza ci si accorse che quella sezione distaccata della Squadra Mobile di Caserta, aperta per arrestare i latitanti della camorra sull’onda del Modello Caserta scattato a seguito degli omicidi commessi da quel gruppo di fuoco guida da Giuseppe Setola che seminò morte e terrore, era abusiva. La sicurezza che quegli uomini dovevano assicurare mancava a loro stessi e questo perché i locali non erano a norma, la verifica di staticità non era stata fatta. Gli investigatori vennero fatti rientrare a Caserta. Via gli uomini, via la strumentazione, via tutto. Solo la villa a tre piani con un quarto interrato è rimasta in piedi, presidiata giorno dopo giorno dai militari di sorveglianza, in divisa con il caldo dei 40 gradi di agosto e con la pioggia dei temporali di inverno.
Nel 2015 l’Agenzia del Demanio l’assegnò in via definitiva al Ministero dell’Interno per richiedere il cambio di destinazione d’uso, passando cioè da uso sociale ad uso militare. «L’operazione – scrisse il Demanio- costituisce evidentemente anche una risposta alle attuali esigenze di riduzione della spesa pubblica che può passare anche attraverso la conversione dei beni confiscati in presidi di legalità razionalizzando gli spazi in uso alla pubblica amministrazione». Era però, necessario sanare tutti gli abusi, cosa che è stata fatta il 20 luglio 2016 in consiglio comunale. Da quel momento gli amministratori casalesi avevano sperato che la via fosse tutta in discesa e chiedendo anche l’interessamento dell’allora ministro dell’Interno, Marco Minniti.
“La fine della procedura che non è certo stata facile è arrivata. La consegna delle chiavi è un passo in avanti per arrivare all’apertura del commissariato. Inutile negare che ci saremmo aspettati un risultato più veloce ma ora siamo contenti che la strada sia in discesa. Casal di Principe avrà il suo commissariato di polizia e questo significa non solo controlli ma anche servizi alla cittadinanza”, ha detto il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale ricordando il brindisi che alcuni cittadini ed associazioni di volontariato simbolicamente fecero fuori l’edificio, quando fu arrestato Antonio Iovine ex capo clan dei Casalesi oggi collaboratore di giustizia. Secondo i termini contrattuali così come assicurato dal provveditore Giuseppe D’Addato, i lavori di adeguamento che prevede interventi sostanziali, dovranno essere conclusi entro il 16 agosto. Ci sarà poi la fase del collaudo. “Entro fine anno però – ha assicurato il questore Borrelli – il Commissariato sarà operativo, con una volante h24, un ufficio denunce, gli uffici di polizia dell’immigrazione e amministrativa e una squadra di polizia giudiziaria. A pieno regime, il Commissariato, che assorbirà il posto fisso di Casapesenna, avrà almeno 47 uomini. Tutto ciò sarà possibile anche grazie ai decreti che saranno firmati entro breve che modificano l’organizzazione delle questure sul territorio nazionale. A Caserta sarà riconosciuto un ruolo di primo livello, secondo solo alle questure di Napoli, Roma e Milano, qualificate nella fascia ‘A super’“.
Per il Provveditore per le Opere Pubbliche Giuseppe D’Addato, intervenuto alla cerimonia, “il Commissariato della Polizia di Stato a Casal di Principe è un’opera importante e molto sentita dal Ministero dell’Interno e dal territorio. Per realizzarla nel minor tempo possibile, abbiamo accelerato tutto, facendo una procedura più ristretta, senza pubblicazione del bando, e invitando 25 imprese“. La ditta che si è assicurata l’appalto è di Napoli ed il titolare era presente alla consegna delle chiavi. “Abbiamo avuto qualche ritardo – prosegue D’Addato – dovuto anche alla circostanza che dopo un primo stanziamento di 600mila euro da parte del Viminale con fondi del Pon Legalità, il progettista ci ha detto che per completare opera servivano altri 250mila euro; il Ministero ha quindi concesso fondi propri. L’appalto è stato aggiudicato con un ribasso del 30%, per cui si dovrebbe andare a finire sempre sui 600mila euro“. Tina Cioffo
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