Beni confiscati, pronti per essere traferiti dall’ANBSC al comune di Casal di Principe ma gli immobili sono ancora occupati. Si tratta per lo più di confische fatte a Giuseppe Setola, stragista del clan dei Casalesi, In lacune case ci abitano ancora i parenti, altre sono state date in affitto a nero. Lo sgombero sarà fatto dall’Agenzia, il sindaco Natale si dice pronto a gestire le fasi anche se uscito da Agrorinasce.
di Tina Cioffo
Al comune di Casal di Principe, saranno assegnati altri immobili confiscati alla camorra. Ieri mattina, nel corso del sopralluogo esplorativo con i responsabili degli uffici municipali ed i delegati dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità, è emerso che alcune case confiscate a Giuseppe Setola e ai suoi parenti, sono ancora occupate. Nello specifico, ci si riferisce a due ville, una occupata da una donna rumena con il figlio ed un’altra dal cognato di Setola che nel 2008 si mise a capo dell’ala stragista del clan dei Casalesi, seminando morti innocenti e terrore in tutto il territorio dell’Aversano e di Castel Volturno. Ancora occupato anche il palazzo di grosse dimensioni composto da due blocchi simmetrici uniti e distinti che comprendono più unità immobiliari disposte su tre piani, con accesso dalla scala unica centrale condominiale e due distinti accessi carrabili in ferro da via Cardarelli. Dall’esterno l’immobile si presenta in ottime condizioni e anche i locali interni non sono in cattive condizioni. Alcuni degli appartamenti sono occupati da immigrati. In elenco anche dei terreni, uno dei quali alle spalle dello stadio comunale ‘Angelo Scalzone’ ma prima di concretizzare il riutilizzo, per il quale già c’è un progetto l’amministrazione comunale ha chiesto di verificare lo stato di salute del fondo. Si tratta del terreno in via Del Pozzo dietro allo stadio comunale oggetto di indagine da parte della Dda nel 2016, alla ricerca di rifiuti tossici tombati. L’amministrazione aveva preventivamente chiesto di capire che tipo di materiale è stato rinvenuto. L’obiettivo è utilizzarlo per l’ampliamento delle strutture sportive come un palazzetto dello sport. A confermarlo anche il consigliere delegato ai beni confiscati, Pasquale Zoppi.
Il sindaco: “Pronti con idee e organizzazione degli uffici comunali”
“L’Agenzia, prima di consegnarceli dovrà sgombrarli ma intanto non ce ne staremo con le mani in mano. Abbiamo già pensato – spiega Renato Natale, sindaco del paese– ad un’idea di riutilizzo che riesca a tenere in una logica di co-programmazione per l’infrastrutturazione sociale ed istituzionale a Casal di Principe”. Una progettazione che intende ripensare anche ai servizi offerti alla cittadinanza ad ampio raggio. “Vorremmo – chiarisce il sindaco- chiedere la disponibilità di aprire delle sezioni all’Inal, delle caserme ai Vigili del fuoco e alla Guardia di Finanza, per esempio. Non sono gli unici ai quali chiederemo di riutilizzare i nostri beni confiscati. Una parte importante sarà sempre svolta dalle associazioni e cooperative sociali in un’ottica di sviluppo sostenibile e di economia occupazionale. Abbiamo imparato tanto e ora è il momento di mettere ancora di più in pratica le nostre esperienze e accelerare per la ricostruzione completa di Casal di Principe”. “Abbiamo – aggiunge Natale, con nota di orgoglio- ora un’organizzazione degli uffici in grado di affrontare questa sfida, anche perché a suo tempo decidemmo di uscire da Agrorinasce, ritenendo che fosse giunto il momento per affrontare in modo diretto questo tema. Casal di Principe è stato in passato visto come l’emblema del male, oggi invece è una eccellenza in particolare per l’utilizzo dei beni liberati, e vogliamo esserlo ancora di più in piena autonomia”.