Casal di Principe, arrivati i banchi. Diana: “Non si può usare il nostro paese solo come spot”

Consegnati i primi banchi nel sud Italia e la scelta è stata simbolica prevedendo l’arrivo dei monoposti a Casal di Principe e Corleone. L’assessore comunale alla pubblica istruzione del paese Campano, ringrazia ma rifiuta subito il possibile rischio di stigma sociale e chiede maggiore attenzione.

Casal di Principe e Corleone, sono questi i due paesi del sud di Italia ad aver meritato il primato della consegna dei nuovi manchi nel rispetto delle misure anticovid. Una scelta annunciata dal commissario Domenico Arcuri ed evidentemente dettata per dare un segnale di avvio alla normalità. I banchi a Casal di Principe sono stati consegnati all’Itc Carli, guidato dalla dirigente scolastica Concetta Cosentino, mentre in Sicilia sono stati consegnati all’istituto comprensivo Vasi di Corleone.

“E’ sicuramente una scelta singolare, così come singolare è anche la situazione che ci troviamo ad affrontare ma mi chiedo per quale motivo si siano scelti proprio Casal di Principe e Corleone. Pur ringraziando la solerzia non posso fare a meno di pensare che avvicinando i due paesi si corre il rischio di aumentare uno stigma di per sé già navigato e tante volte altrettanto rigettato”, ha commentato l’assessore comunale alla pubblica istruzione Marisa Diana. Casal di Principe e Corleone, hanno in comune una storia criminale sanguinaria ed infiltrante e di questo nessuno ne ha mai fatto mistero così come anche la capacità di resistere messa in atto da una parte importante della società. Corleonesi ed i Casalesi in quanto clan sono stati, e per certi versi ancora lo sono, logorante marchio per identificare i due paesi famosi alle cronache giudiziarie.

“Per tanto tempo abbiamo chiesto attenzione anche per la necessaria edilizia scolastica visto che a Casal di Principe mancano istituti e difficilmente, giusto per usare eufemismo, abbiamo ricevuto attenzione alle nostre richieste”, ha continuato Diana rivendicando il diritto di avere delle risposte dalla politica centrale e dunque dalle scelte governative non come semplici spot di cui fare bella mostra. “Stiamo adattando un buon numero di beni confiscati per assicurare il diritto all’istruzione ai nostri ragazzi e sarebbe stato significativo aver ricevuto un sostegno senza costringerci ad affrontare continuamente l’emergenza delle aule e degli istituti. Tutto cio’ che abbiamo fatto, in questi anni, lo abbiamo strappato con le unghie e con i denti. Ci fa piacere che ora Casal di Principe sia entrata nell’agenda dei primati per quel che riguarda gli interventi anticovid ma non ci si può ricordare di Casal di Principe solo per farsi pubblicità, abbiamo bisogno di altro”.

Intanto l’unità di crisi ha deciso di rinviare l’apertura delle scuole al 24 settembre, dopo le elezioni regionali. Appena 38mila i test seriologici fatti al personale scolastico, si tratta di un quarto del numero complessivo e mancano 22 mila docenti aggiuntivi. Ad ogni istituto arriverà un bonus per acquistare i termoscanner necessari a misurare la temperatura degli studenti. Cento banchi monoposto tradizionali e 200 innovativi. Nei prossimi giorni altri banchi saranno consegnati al plesso Don Diana e all’istituto Spirito Santo. In tutto si attendono 1500 banchi visto che l’obiettivo è lasciarsi alle spalle la didattica a distanza. In Campania, Lazio e Sicilia secondo quanto riferito da Arcuri la consegna dei banchi si concludere per la seconda parte del mese di ottobre. Tina Cioffo

 

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