Carcere di Santa Maria Capua Vetere, le presunte violenze scatenano scontri autorità

Le presunte violenze che sarebbero avvenute al carcere di Santa Maria Capua Vetere, scatenano scontri autorità e intanto si invoca risultato indagini della Procura

Sulle presunte violenze a Santa Maria Capua Vetere, è scontro tra la polizia penitenziaria ed il Garante dei detenuti. “Sono stanco di assistere a una sorta di scontro tra tifoserie: lasciamo lavorare la magistratura inquirente nei confronti della quale abbiamo massima fiducia”. Così all’Ansa, Antonio Fullone, provveditore delle carceri della Campania ha commentato le presunte violenze a cui sarebbero stati sottoposti i detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) denunciate nei giorni scorsi dai garanti dei detenuti di Napoli e della Campania. “Il carcere – ha aggiunto Fullone – non può essere trattato come fosse materia da stadio, è un mondo troppo delicato e troppo importante, un luogo di sofferenza e di fragilità che non ha bisogno di ulteriori tensioni”.

“Ci chiediamo se sia un compito del Garante Regionale dei detenuti sia quello di rilasciare dichiarazioni alla stampa che danno per veritiere le accuse di alcuni detenuti mentre c’è in corso un indagine della magistratura nei confronti della quale abbiamo fiducia”. Lo dichiarano, in una nota congiunta, Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, rispettivamente presidente e segretario regionale dell’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (USPP) che chiedono un intervento urgente del Ministro Alfonso Bonafede il quale “già ha tollerato che tale figura fosse ricoperta nel comune di Napoli da un ex detenuto senza alcuna qualità giuridica accertata”. “Abbiamo sempre avuto fiducia nell’azione della magistratura – proseguono Moretti e Auricchio – ma è intollerabile che si avvii una gogna mediatica per infangare il buon nome della Polizia Penitenziaria, che rischia ogni giorno la propria vita all’interno di carceri dove al principio del rispetto delle regole e della legalità si è sostituita la pretesa dell’impunibilità e dell’autogestione”.

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