Cambi dei criteri per l’ammissione al finanziamento, con effetti inevitabili sui tempi di erogazione dei fondi Psr, il Movimento 5Stelle fa partire l’esposto e scatta indagine.
“L’indagine della Guardia di Finanza su presunte anomalie nell’iter relativo al bando di assegnazione dei fondi del Piano di sviluppo rurale, partita a seguito di un nostro esposto, dà purtroppo ragione a tutti i dubbi che avanziamo da tempo sull’intera procedura. Negli ultimi tre anni abbiamo assistito, da parte degli uffici della Regione Campania, a continui e ingiustificati cambi dei criteri per l’ammissione al finanziamento, con effetti inevitabili sui tempi di erogazione. L’unica certezza è che ad oggi sono state completamente stravolte graduatorie già pubblicate a danno di titolari di aziende agricole che, nel frattempo, fiduciose nell’erogazione del contributo, hanno provveduto a laute anticipazioni di cassa. Il rischio è di assistere a un fallimento annunciato di importanti realtà produttive”. Lo dicono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano e Gennaro Saiello, firmatari dell’esposto presentato nel maggio scorso, che ha dato il via all’indagine della Guardia di Finanza sui ritardi e le anomalie nell’erogazione dei fondi previsti dal bando Psr che riferiscono anche dell’acquisizione di alcune pratiche da parte degli investigatori delle Fiamme Gialle.
“Nello scorso mese di giugno abbiamo segnalato, con un’interrogazione al Ministero dell’Agricoltura, le criticità della gestione dei fondi Psr. La notizia di un’indagine sui progetti finanziati nella provincia di Salerno è la conferma del fallimento della governance regionale, se è vero che a più di 3 anni dalla pubblicazione dei bandi, i giovani agricoltori campani non siano messi nelle condizioni di accedere ai fondi che spettano loro di diritto”, aggiungono invece i deputati del Movimento 5 Stelle Anna Bilotti e Pasquale Maglione.