Scuola

Cambiano i voti a scuola: addio al “gravemente insufficiente”

Si tratta solo di una delle novità previste dalla riforma della condotta che, dopo essere stata approvata in Senato e in commissione Cultura alla Camera, è stata incardinata per il voto finale in aula previsto per settembre

L’inizio del nuovo anno scolastico (che ha già preso il via almeno nella provincia autonoma di Bolzano) ha portato con sé una serie di novità, riguardanti gli studenti delle elementari, delle medie e delle superiori. Tra queste, come ricordato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ci sono il divieto a usare il cellulare in classe, il ritorno al diario cartaceo e la riforma del 4+2, “che si avvia in forma sperimentale per offrire una formazione tecnico-professionale più moderna ai giovani”. Non mancano, inoltre, nuove norme sui cosiddetti diplomifici, necessarie per contrastare il fenomeno della “compravendita dei titoli di studio”. Vengono anche introdotte a pieno regime le figure del docente tutor e del docente formatore.

Scuola, ecco come cambieranno i giudizi

Altre novità arriveranno tramite la riforma della condotta che è stata approvata in Senato e in commissione Cultura alla Camera ed è stata incardinata per il voto finale in aula previsto per settembre. “Sono fiducioso quindi che entro questo mese diventi legge”, ha detto Valditara. “Si tratta innanzitutto di un cambio culturale, con la condotta che torna a contare nel percorso scolastico dello studente. Comporterà anche l’introduzione di giudizi sintetici alle elementari, facilmente comprensibili. I genitori non troveranno più frasi come ‘in via di prima acquisizione’ o ‘valutazione intermedia’ ma parole chiare come: ottimo, buono, sufficiente e insufficiente. Accogliendo il parere dei pedagogisti che abbiamo consultato, non ci sarà il gravemente insufficiente”.

Giuseppe Valditara | ANSA/ALESSANDRO DI MEO – iReporters.it

I giudizi descrittivi, reintrodotti pochi anni fa dall’allora ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, dovrebbero quindi sparire ed essere nuovamente sostituiti da valutazioni più sintetiche. L’obiettivo di Valditara è garantire la maggior chiarezza possibile, eliminando formule che possono creare confusione o risultare comunque un po’ ambigue.

Sarà potenziato l’insegnamento della lingua italiana per gli studenti stranieri

Parlando dell’integrazione degli studenti stranieri, Valditara ha posto l’accento sulla necessità di potenziare l’apprendimento della lingua italiana. “Da quest’anno partirà una piccola rivoluzione, un percorso di potenziamento dell’apprendimento della lingua italiana con corsi pomeridiani extracurricolari in base al livello delle conoscenze e la formazione di personale specializzato nell’insegnamento dell’italiano agli studenti stranieri”, ha annunciato. Questi cambiamenti sono finalizzati a favorire una reale inclusione degli studenti stranieri, che passi dalla conoscenza della lingua e della cultura italiana. “Esiste poi un tema di conoscenza della storia dei valori e dell’identità del nostro Paese”, ha aggiungo Valditara, sottolineando anche l’importanza di trasmettere un senso di appartenenza alla comunità nazionale.

Scuola, Valditara sul precariato: “Ci sarà una rivoluzione”

Parlando del precariato, il ministro Valditara ha messo in chiaro che nelle ultime settimane sono circolati dei numeri fuorvianti che sono stati strumentalizzati da chi non è favorevole all’operato del governo Meloni. “Non è vero che attualmente ci sono 250mila precari nella scuola italiana: non lo dice neanche la Corte dei Conti”, ha dichiarato. Il numero reale è 165mila, “che si ridurranno a 155mial entro dicembre grazie alle assunzioni derivanti dai concorsi in via di chiusura”. La questione riguarda soprattutto gli insegnanti di sostegno “che nel 2023/2024 sono stati quasi 109mila su un totale di 160mila”. Valditara ha promesso “un’autentica rivoluzione con cui noi intendiamo specializzare nel 2025 85mila docenti precari senza specializzazione, che sono quelli che hanno almeno tre anni di attività di sostegno sulle spalle”.

Alessandro Bolzani

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