Il cambiamento climatico fa sempre più paura perché gli effetti devastanti possono arrivare da organismi precedentemente innocui.
Il pericolo per l’uomo, oggi, non arriva solamente dalle ondate di calore e dalle temperature alte, ma anche da mutazioni genetiche di microrganismi o patogeni che fino, a questo momento, erano tenuti sotto controllo. Tra i tanti studi effettuati di recente in questo senso ne spicca uno cinese, da quale emerge una realtà inquietante. Presto l’umanità potrebbe trovarsi di fronte a pandemie ed emergenze sanitarie devastanti.
Uno studio appena pubblicato su Nature Microbiology ci catapulta in un futuro preoccupante; secondo alcuni ricercatori, i cambiamenti del clima stanno attivando mutazioni genetiche su alcune specie di funghi, che potrebbero attaccare l’uomo.
Bisogna sapere che, in natura, la maggior parte dei funghi muore se esposta a temperature superiori ai 37 gradi. Ecco perché l’organismo riesce a combatterli con la febbre, oppure tramite l’utilizzo di antimicotici. Proprio come l’antibiotico resistenza, però, a breve anche i farmaci contro i funghi potrebbero non essere più efficaci.
Nello studio, i ricercatori hanno evidenziato i rischi di mutazioni fungine legate ai cambiamenti climatici. Per spiegare il concetto in maniera semplice, questi patogeni potrebbero mutare per adattarsi alle nuove condizioni climatiche, più calde appunto. Ciò significherebbe però per l’uomo un pericolo immane.
I funghi osservati dai ricercatori cinesi si trovavano nell’organismo di persone anziane e immunocompromesse, ma il fatto eclatante è che non avrebbero dovuto esserci. Inoltre, alcune coltivazioni in vitro di questi funghi hanno risposto al trattamento antimicotico, mostrando resistenza.
Gli autori dello studio, quindi, lanciano un monito: il surriscaldamento globale attualmente in corso potrebbe facilitare e velocizzare la mutazione genetica di funghi e altri patogeni finora innocui o controllabili. E innescare pandemie pericolosissime. Gli scenari che si prospettano, dunque, non sono affatto confortanti, anche perché oltre ai microrganismi conosciuti ne esistono altrettanti ancora non studiati. E in caso di allarme sanitario potrebbe non esserci il tempo di ideare trattamenti efficaci.
Sembra dunque che la “profezia” di Bill Gates si starebbe avverando e che “stiamo entrando in un’era di pandemie”. È anche vero, però, che i Governi sembrano essere pronti a questa eventualità da molto. Infatti, già ai tempi del Covid, stavano studiando piani di emergenza. Oggi, in Europa, come nel resto del mondo, le Case Farmaceutiche lavorano alacremente di concerto con la politica per produrre miliardi di dosi di vaccini, in modo da salvare l’umanità.
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