L’associazione Post presieduta da Roberto Fusciello chiede di fare chiarezza sulla questione buoni spesa a Casal di Principe.
Tiene ancora banco a Casal di Principe ancora l’annosa questione dei buoni spesa che si sta facendo sempre più ingarbugliata. A chiedere che si faccia chiarezza è l’associazione Post che ha inviato una richiesta scritta alla giunta comunale guidata dal sindaco Renato Natale. “L’associazione Post – Officina Politica, intende chiedere alla Giunta comunale se vi siano stati motivi di natura organizzativa o amministrativa nella gestione, tali da giustificare questi ritardi e chiedere delucidazioni in merito al criterio adottato che nei fatti ha lasciato fuori dalla prima distribuzione diversi aventi diritto rendendo necessario il ricorso a fondi comunali per compensare tali richiedenti, prolungando ulteriormente i tempi e sottraendo risorse all’ente diversamente destinate in precedenza“. Inoltre si richiede un “report delle domande presentate, scartate in prima verifica, quelle ammesse in seguito al ricorso e la relativa tabella economica“.
Cerchiamo ora di ricomporre la questione buoni spesa a Casal di Principe, dove sono giunte 1137 domande per l’aiuto governativo distribuito attraverso i comuni. Leggendo tra le pieghe del Dpcm, bando e linee di indirizzo si capisce che il buono era da destinare a chi a causa del coronavirus si trovasse in seria difficoltà economica. Quindi potenzialmente anche soggetti come negozianti, parrucchieri e barbieri (che sono chiusi oramai da due mesi) avrebbero potuto farne richiesta. Insomma il buono è stato disposto dal governo per aiutare chi aveva difficoltà a fare la spesa e quindi a procurarsi il cibo per la propria famiglia.
Per fare richiesta del buono non si doveva presentare l’Isee ma bensì una autocertificazione in cui si attestava di non avere sostanze (soldi) per poter acquistare il minimo indispensabile. Ovviamente i comuni si sono dovuti si sono dovuti attrezzare con dei criteri di valutazione per poter stabilire una graduatoria. Cosa che è stata fatta anche a Casal di Principe dove sono state stabilite alcune regole. Una delle priorità è stata aiutare chi dichiarava di avare reddito zero e non percepiva già reddito di cittadinanza o pensione. Nonostante tutto coloro che percepivano pensione o reddito di cittadinanza fino a 599 euro avrebbero potuto fare richiesta del buono spesa (ovviamente gli sarebbe stato conferito un punteggio più basso rispetto a chi dichiarava di avere reddito zero). Altra discriminante era quella di dichiarare che non si aveva sul conto corrente disponibilità per fare la spesa.
Secondo questa graduatoria circa 160 persone non hanno ricevuto alcun sostegno (a causa dell’esaurimento dei 234 mila euro messi a disposizione dal governo), mentre agli altri è stato approvato un buono da 100 a 500 euro a seconda della composizione del nucleo familiare. Per coloro che non hanno ricevuto il buono spesa (già distribuito nei giorni scorsi ndr) il Comune sta provvedendo a ricercare altri fondi, così come si stanno valutando quelle richieste che sono state compilate male e quindi escluse in fase di prima valutazione. Dato che non era possibile controllare tutte le domande, per questioni di tempo, la documentazione sarà inviata alla Guardia di Finanza per fare in modo che le autocertificazioni siano verificate.
Nelle ultime ore, un acceso confronto ha visto protagonisti Enzo Paolo Turchi e Luca Calvani,…
Il Game Boost sfrutta la potenza aggiuntiva della PS5 Pro per ottimizzare aspetti cruciali come…
Nel vasto universo di Dragon Ball: Sparking! Zero, 47 personaggi devono essere sbloccati prima di…
Figlia della celebre giornalista e presentatrice Cristina Parodi e del noto imprenditore e politico Giorgio…
La città scozzese ha recentemente comunicato l'intenzione di chiedere alla band di coprire integralmente i…
Il sondaggio di CIRP ha evidenziato che il 57% degli utenti Android ha sostituito il…