“Botte e violenze, ora rinasco per salvare mio figlio”

di Tina Cioffo e Fabio Mencocco

Margherita è una giovane donna che ce l’ha fatta. Ha vinto la battaglia più difficile: denunciare il marito che la picchiava, vessava, violentava. Ha salvato se stessa, il suo bambino ed è rimasta viva. Margherita ha solo 28 anni, è di un paese della provincia di Caserta e la sua storia è cominciata quando doveva frequentare l’ultimo anno di liceo. Un ultimo anno prima della maturità che quell’ uomo incontrato in chat e che poi è diventato suo marito, non le ha mai permesso di completare. Margherita, donna vittima di violenza, si era fidata di lui. «Ci sposammo perché ero incinta ma lui fece di tutto per convincermi ad abortire. Non volli in nessun modo ma poi dalla gelosia si è passati al controllo e a molto altro». Quel bambino protetto prima ancora che nascesse le ha poi dato la forza di interrompere la relazione violenta. Schiaffi, calci e pugni, secondo il racconto di Margherita, non si sono mai fermati nemmeno quando fra le braccia della donna c’era il bambino. «Il piccolo è stato costretto a vedere cose che non doveva», dice la mamma. L’ex marito indossa una divisa, fa parte della Marina ed è ancora in servizio senza alcun provvedimento di sospensione. C’ è un processo in corso ma la denuncia ha allontanato l’uomo che, da un anno e mezzo, non si è più avvicinato all’ex moglie né al figlio. Margherita sta facendo un percorso di rinascita, il suo volto porta ancora i segni della sofferenza non dimenticata ma suo figlio è con lei, ha ripreso a mangiare e la ringrazia di averli salvati.

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