Bloccata sulle Alpi, Elita torna a casa

Lieto fine per la storia di Elita, la giovane insegnante che era rimasta bloccata sulle Alpi francesi. Il sindaco Dino D’ Andrea l’ha mandata a prendere ed ora é finalmente a casa.

Il sindaco di Teano ha organizzato il viaggio per riportare a casa Elisa

“Pronto?”
“Ciao Elita, sono il sindaco. Preparati, ti riportiamo a casa”.
“Sulle prime, ho pensato ad uno scherzo”- racconta Elita, l’insegnante di italiano, bloccata sulle Alpi francesi- Quando ho capito che era tutto vero, mi sono emozionata tantissimo”.

 

Dopo aver letto la sua storia, il sindaco di Teano, Dino D’Andrea, ha organizzato a sue spese e con la collaborazione di alcuni volontari, una trasferta ad Embrun, comune di 6000 abitanti in Provenza, a circa 800 metri di altitudine, dove la giovane docente era rimasta bloccata per il lockdown.

Il lungo viaggio dei due volontari

Senza navette, quasi impossibile raggiungere la stazione ferroviaria di Torino, distante 150 km e ancor di più, l’aeroporto di Parigi, a quasi 800 km. “Non conoscevo Elita– spiega D’Andrea- ma la sua storia mi ha molto colpito. Quando ho letto che era rimasta sola in un paesino di montagna, senza lavoro e a breve anche senza casa, ho pensato che non potevano lasciarla lì”.

Così, ieri sera, il tempo di preparare tutta la documentazione necessaria, Nello Mottola, autista volontario della Protezione civile ed Amedeo Zona, sono partiti da Teano, destinazione Embrun. Un viaggio senza soste, lungo 24 ore: i due volontari sono arrivati in Provenza stamattina molto presto. Il tempo di salutare Elita, caricare i bagagli e poi di nuovo in macchina, fino a casa.

Il sindaco ha accolto Elita e l’ ha sottoposta al kit ematico

 

Ad accogliere la ragazza, il sindaco D’Andrea, insieme al capo della Protezione civile, Nicola Faella. Come prima cosa, le è stato somministrato il kit veloce ed è risultata negativa al Covid.

Del resto, anche in Francia, Elita era in quarantena da oltre un mese. L’hanno così riaccompagnata dalla famiglia e dal fidanzato, felici di poterla finalmente riabbracciare.

Alessandra Cappabianca

ale.cappabianca@gmail.com

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