Beni confiscati, furto da 50mila euro alla coop sociale Apeiron

Amara sorpresa per la cooperativa sociale Apeiron a Pignataro Maggiore che ieri sera ha subito un furto al bene confiscato 100 Moggi, per un valore di 50mila euro.

Struttura devastata, cancello scassinato e cucina totalmente derubata. E’ la scena che la cooperativa sociale Aperion non avrebbe mai voluto vedere e che invece è stata costretta a registrare al bene confiscato alla camorra “100 Moggi”, nel comune di Pignataro Maggiore , in provincia di Caserta. Hanno portato via tre generatori, pentolame detersivi affettatrice mezzi agricoli. Accertato un danno di oltre 50mila euro. Sebbene, la rabbia e lo sconforto in questi momenti prevalgono i soci della cooperativa fanno sapere che non si fermeranno e che l’azione di trasformazione e cambiamento non sarà arrestata. E’ il quarto furto in due anni. “Hanno rubato di tutto di più nella nostra cucina sociale che serve cibi freschi e a km0. Il nostro servizio è fermo a causa dell’interruzione del servizio di ristorazione collettiva nelle scuole. Un danno incredibile, soprattutto in questo periodo di forte crisi economica, che si aggiunge al clima difficile in cui sta lavorando la cooperativa: si susseguono le lettere anonime e attacchi mezzo stampa”, ha spiegato Angela Sanges, responsabile del servizio di ristorazione di Apeiron cooperativa sociale.

“E’ il quarto furto che subiamo in due anni. In questi momenti senti sconforto e rabbia. Una rabbia degna, una rabbia che ti spinge a voler cambiare le cose, sempre di più. Questi criminali vorrebbero scoraggiare il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla camorra: non ci riusciranno. La nostra cooperativa, i suoi soci-lavoratori, ogni giorno danno il massimo per dimostrare che anche in questa terra martoriata si può fare, si può fare impresa sociale e si può fare sviluppo per il nostro territorio. Per fortuna non siamo soli, abbiamo già ricevuto la vicinanza di Libera, del Comitato Don Peppe Diana e di Legacoop: camminare insieme ci restituisce l’importanza di riscattare la nostra terra”, dichiara Emiliano Sanges, presidente di Apeiron.

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