Continuano le cause sul glifosato, in America troppo utilizzato: sono tantissimi i danni sui raccolti, Bayer in sofferenza
Bayer è una delle più grandi multinazionali che produce glifosato. Quest’ultimo è un erbicida introdotto in agricoltura negli anni ’70. Con l’espansione dell’intensività dei raccolti, il glifosato permette di aumentare la produzione, eliminando erbe infestanti e tutto ciò che potrebbe minare la salute dei raccolti. Il lato mostruoso del glifosato, però, sono i danni che fa al terreno e agli esseri viventi che poi si cibano dei raccolti.
Per quanto riguarda il grano, per esempio, la pasta che ne viene fuori ha livelli altissimi di glifosato che poi a sua volta finirà nel nostro intestino come sostanza cancerogena. Essendo un erbicida non selettivo, distrugge tutto quel che incontra provocando danni importanti non solo ai terreni ma anche alla nostra salute che, come raccontano diversi studi, è minacciata quotidianamente dalla quantità di glifosato che ingeriamo attraverso cereali, fette biscottate e pasta.
Bayer troppe cause legali: non ha più soldi per sostenere la ricerca. Il dilemma etico-economico sul glifosato
Diverse ricerche scientifiche hanno mostrato correlazioni tra glifosato e sviluppo di diverse forme tumorali, eppure continua a essere uno degli erbicidi più utilizzati, anche grazie al prezzo ridotto che riduce i costi di un raccolto. Questo prodotto è ormai al centro di numerose cause legali e class action. Soprattutto negli Stati Uniti l’azienda ha dovuto dare risarcimenti milionari a persone che hanno subito gravi effetti avversi dopo l’uso prolungato dell’erbicida.
Proprio l’ondata di cause legali legate agli effetti cancerogeni è stata al centro di nuove dichiarazioni del Ceo di Bayer, Bill Anderson che annuncia di non avere più fondi per la ricerca e lo sviluppo per via delle troppe cause. Secondo il Ceo, se il glifosato venisse eliminato dal sistema agricolo, il prezzo dei generi alimentari per una famiglia media aumenterebbe del 40%. In Europa è stato rinnovato il permesso per altri 10 anni, ma con diverse restrizioni sull’utilizzo, ma gli effetti dannosi sull’uomo sono ormai sicuri.
Si apre quindi un dibattito etico-economico sull’utilizzo del glifosato. Bisognerà ascoltare l’azienda o valutare un aumento del 40% del prezzo dei prodotti alimentari come una liberazione da un prodotto che crea più danni che benefici? A riguardo ancora nessuno si è esposto, probabilmente perché alcune dinamiche sono difficili da sradicare per via delle ingenti somme che gli ruotano attorno.