Bambini vittime di schiavitù, quanti sono nel mondo e in cosa sono coinvolti di più
In occasione del 30 luglio in cui si celebra la Giornata Internazionale contro la Tratta di Esseri Umani, Save the Children ha analizzato il fenomeno attraverso il rapporto “Piccoli Schiavi Invisibili”
Il 30 luglio si celebra la Giornata Internazionale contro la Tratta di Esseri Umani, un’occasione per riflettere su un fenomeno drammaticamente diffuso e spesso invisibile. Quest’anno, il rapporto “Piccoli Schiavi Invisibili”, giunto alla sua quattordicesima edizione, mette nuovamente al centro dell’attenzione le storie dei minori vittime di tratta e sfruttamento. Il rapporto, frutto del lavoro di Save the Children, offre una panoramica dettagliata del fenomeno a livello globale, europeo e nazionale, evidenziando tendenze, evoluzioni e, soprattutto, restituendo voce a chi spesso non ne ha: i bambini e gli adolescenti intrappolati in situazioni di schiavitù moderna.
Schiavitù moderna
La schiavitù moderna è un fenomeno complesso e variegato, caratterizzato da due componenti principali: il lavoro forzato e il matrimonio forzato. Questi termini si riferiscono a situazioni di sfruttamento in cui una persona non può rifiutare o lasciare il proprio impiego o matrimonio a causa di minacce, violenza, coercizione, inganno o abuso di potere. Secondo il rapporto “Global Estimates of Modern Slavery”, nel mondo sono quasi 50 milioni le persone vittime di varie forme di schiavitù moderna, di cui oltre 12 milioni sono minorenni. Questo dato allarmante mostra una tendenza in crescita e richiede un’azione urgente e coordinata a livello internazionale.
Tipologie di Schiavitù Moderna
Tra i minori vittime di schiavitù moderna, 3,3 milioni sono coinvolti nel lavoro forzato. Questo include:
Sfruttamento sessuale: 1,69 milioni di bambini e adolescenti.
Sfruttamento lavorativo: 1,31 milioni, impegnati in settori come lavoro domestico, agricoltura, manifattura, edilizia, accattonaggio e attività illecite.
Lavoro forzato da parte degli Stati: 320.000 minori, spesso detenuti politici o appartenenti a minoranze etniche o religiose perseguitate.
I matrimoni forzati coinvolgono circa 9 milioni di minori, con una prevalenza geografica in Asia Orientale (66% dei casi stimati), seguita da Africa (14,5%) ed Europa/Asia Centrale (10,4%). Questi matrimoni, spesso organizzati dai genitori o parenti stretti, si legano frequentemente a situazioni di forte vulnerabilità, come servitù domestica o sfruttamento sessuale.
Minori vittime in Italia
In Italia, dal 1° gennaio al 31 maggio 2024, il Numero Verde Nazionale in Aiuto alle Vittime di Tratta ha condotto 1150 nuove valutazioni, di cui il 5,4% riguardano minorenni. Di questi, il 62,7% sono maschi e il 37,3% femmine, con l’81,3% dei minori compresi nella fascia di età tra i 16 e i 18 anni. La nazionalità più rappresentata è quella nigeriana, seguita da ivoriana e marocchina.
Tra le storie emerse, quella di Precious, una ragazza nigeriana di 19 anni, è particolarmente significativa. Fuggita da un matrimonio forzato, Precious è stata ingannata e costretta alla prostituzione in Libia prima di riuscire a raggiungere l’Italia. La sua storia è un triste esempio di come la promessa di un futuro migliore possa trasformarsi in un incubo di sfruttamento e abuso.
Il fenomeno in Europa
In Europa, tra il 2017 e il 2021, circa 29.000 vittime di tratta per sfruttamento sessuale e lavorativo sono state registrate. La maggior parte delle vittime sono adulte (84%) e di sesso femminile (66%), ma una percentuale significativa (16%) è costituita da minorenni. Tra le vittime più giovani, fino agli 11 anni, vi è una distribuzione equa tra maschi e femmine, mentre nelle fasce d’età superiori prevalgono le ragazze, con un picco del 77% nella fascia 15-17 anni.
Controllo e abusi sui minori
I bambini vittime di tratta subiscono forme di abuso psicologico, fisico e sessuale in misura maggiore rispetto agli adulti. Secondo i dati del rapporto “Piccoli Schiavi Invisibili”:
Il 69% dei minori subisce controllo psicologico.
Il 52% è minacciato e ingannato con false promesse.
Il 46% è soggetto a controllo fisico.
Queste forme di controllo creano una rete fittissima dalla quale è estremamente difficile liberarsi. I trafficanti utilizzano la paura e la coercizione per mantenere il controllo sulle loro vittime, rendendo la fuga e la denuncia quasi impossibili.
Le vittime nel mondo
Durante la pandemia di COVID-19, nel 2020, l’UNODC ha identificato 53.800 vittime di tratta e sfruttamento. Di queste, il 35% erano minorenni (18% femmine e 17% maschi). Queste cifre rappresentano solo la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più ampio e sommerso. Analizzando un periodo più lungo, dal 2011 al 2021, si stima che poco più di un quarto delle vittime identificate siano bambine, bambini o adolescenti, con una prevalenza nella fascia di età tra i 9 e i 17 anni (21,8%).
Interventi e progetti in Italia
In Italia, Save the Children e altre organizzazioni partner sono attive da oltre 12 anni nella protezione delle vittime di tratta e sfruttamento. Il progetto “Vie d’Uscita”, avviato nel 2012, si occupa di individuare le vittime anche su strada e di accompagnarle verso l’autonomia economica e sociale. Dal 2021, il progetto “Nuovi Percorsi” supporta mamme vittime di tratta e i loro figli, offrendo percorsi personalizzati e Doti di Cura educative o materiali.
Nel 2022 è stato avviato il progetto “Liberi dall’Invisibilità” nella Fascia Trasformata di Ragusa, per garantire ai minori sfruttati nel lavoro agricolo l’accesso ai loro diritti fondamentali. Questo progetto coinvolge diverse organizzazioni locali, tra cui l’Associazione I Tetti Colorati e la Caritas Diocesana di Ragusa.
Il Progetto E.V.A.
Nel 2023 è iniziato il progetto europeo E.V.A. (Early identification and protection of Victims of trafficking in border Areas), con Save the Children come capofila. Il progetto punta a supportare minori, ragazze e giovani donne migranti, vittime di tratta o a rischio di re-trafficking, nelle zone di confine tra Italia, Francia e Spagna. E.V.A. offre un supporto multidimensionale, includendo assistenza sociale, sanitaria, legale ed educativa, per rispondere ai bisogni specifici delle vittime e prevenire il rischio di ulteriore sfruttamento.
Richieste per la protezione e la tutela dei minori
Raffaela Milano, Direttrice di Ricerca e Formazione di Save the Children, ha dichiarato l’importanza di un impegno continuativo e capillare per contrastare il traffico e lo sfruttamento degli esseri umani. È essenziale che le istituzioni competenti potenzino l’impegno per contrastare la tratta, aggiornando e attuando le azioni del Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani 2022-2025.
Il rapporto “Piccoli Schiavi Invisibili 2024” offre un quadro crudo e dettagliato del fenomeno della tratta e dello sfruttamento minorile. Le storie delle vittime minorenni, spesso invisibili, mettono in luce le gravi conseguenze della schiavitù moderna e l’urgente necessità di interventi coordinati a livello globale, europeo e nazionale. Solo attraverso un impegno concertato tra istituzioni, organizzazioni non governative e società civile si può sperare di porre fine a questa piaga e garantire un futuro sicuro e dignitoso ai bambini e agli adolescenti vittime di tratta e sfruttamento. La protezione dei diritti dei minori deve diventare una priorità assoluta, per costruire un mondo più giusto e umano.