Il ricordo di don Giuseppe Diana come punto di partenza per un ciclo di seminari sulla legalità da fare a settembre, questo il tema dell’incontro tenutosi stamattina 30 giugno, nel Salone Romano del Teatro Cimarosa di Aversa. L”’iniziativa è stata organizzata dall’Isis Alessandro Volta guidato dalla dirigente scolastica, Simona Sessa.
“Formare i formatori per cominciare a settembre un lavoro di approfondimento sui temi della legalità che vedrà il coinvolgimento di tutti i ragazzi dell’istituto”. E’ questo l’obiettivo annunciato e che ha spinto la preside Simona Sessa dell’Isis Volta di Aversa, ad organizzare stamattina, nell’ultimo giorno di giugno, un incontro per ricordare don Giuseppe Diana che in quella scuola fu docente. L’iniziativa tenutasi nella bella cornice del Salone Romano del Teatro Cimarosa di Aversa, ha visto la partecipazione dei magistrati Raffaello Magi e Nicola Graziano, del referente di Libera Caserta Giovanni Solino, del sindaco di Aversa Alfonso Golia cui va riconosciuta l’intuizione di aver messo al centro dell’azione amministrativa il riutilizzo sociale dei beni confiscati. Toccanti i racconti della sorella di don Peppe, Marisa Diana nella condivisione di un ricordo personale di don Diana tra le mura di casa e di Augusto Di Meo che da amico e testimone oculare di quell’omicidio che, il 19 marzo del 1994, scosse le coscienze anche più dormienti e rassegnate, è riuscito a coniugare la memoria con quanto ne è conseguito. Una vicenda la sua, non ancora del tutto conclusa nonostante siano trascorsi 27 anni e nonostante la sua testimonianza durante il processo fu cruciale. Ad oggi, non ha mai avuto il riconoscimento dello status di testimone di giustizia.
Dall’uccisione di don Diana, tanto però è cambiato. Lo hanno detto con chiarezza sia Magi che fu estensore della sentenza Spartacus, il maxi processo al clan dei Casalesi, ed ora giudice in Cassazione e sia Graziano che del primo fu Uditore e che ora si divide tra il Tribunale di Napoli e l’impegno civile. Entrambi si sono schiettamente interrogati su cosa sia veramente la giustizia. Giusto certamente non sono stati i pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ad opera della polizia penitenziaria. Magi ha infatti parlato di ‘”violenza vigliacca e di chiara illegalità di Stato”. Per Graziano “se si parla di giustizia non si può farlo senza riferirsi pria di tutto all’etica e alla morale”. La franchezza degli interventi non ha comunque nascosto il timore di una criminalità pronta a tornare sotto altre forme, alimentandosi di altre leve. “Allora c’era una dittatura militare, ma poi grazie al lavoro quotidiano di tanti cittadini e rappresentanti delle istituzioni che non si sono mai girati dall’altra parte, è indubbia una fondamentale presa di coscienza e un moto di riscatto che continua ancora oggi”, ha detto Solino rivolgendo ai numerosi docenti presenti in sala, la preghiera di parlare ai ragazzi, di formarli sull’esempio quotidiano.
In sala, nonostante il periodo estivo anche una rappresentanza di studenti. “Con le vostre parole ed il vostro impegno, mi avete dimostrato che davanti a me c’è una strada pulita ed è quella che voglio percorrere. Mi avete fatto comprendere che scegliere da che parte stare, vuol dire pure fare del bene anche laddove il bene non c’è”, il commento di Salvatore, allievo del Volta. L’incontro si è svolto con la preziosa collaborazione dei docenti Isabella Coscione, Teodoro Cerullo, Villano ed Attanasio. Tra i presenti anche il colonnello Donato D’Amato comandante del Gruppo territoriale dei Carabinieri di Aversa e Vincenzo Gallozzi, primo dirigente della Polizia di Stato di Aversa. La prima semina è stata fatta, il raccolto dovrà ora essere curato. Tina Cioffo