Le segreterie di Cgil Cisl e Uil di Caserta hanno chiesto un incontro urgente al direttore generale dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo in merito alla vicenda che vede coinvolte oltre 250 famiglie con figli affetti da autismo nel Casertano che, a seguito di provvedimenti regionali, hanno visto notevolmente ridursi le ore di terapia con il metodo ABA.
di Tina Cioffo
“Abbiamo chiesto al Direttore Generale Russo di incontrarci – dichiarano i segretari generali Matteo Coppola (Cgil), Giovanni Letizia (Cisl) e Antonio Farinari (Uil) – perché è fondamentale in questa fase ascoltare i bisogni delle famiglie e garantire i livelli terapeutici che i giovani pazienti assolutamente necessitano, soprattutto dopo il periodo di chiusura e di isolamento sociale dovuto alla pandemia”. “Il provvedimento regionale che vede la riduzione delle ore di terapia – proseguono – ha come unico criterio l’età anagrafica del paziente, e non i bisogni particolari di ognuno di loro, e questo non può che inficiare percorsi terapeutici ben avviati e ripercuotersi negativamente sulla vita delle centinaia di famiglie casertane coinvolte”. “E’ necessario – concludono i sindacalisti – preservare le buone prassi avviate in provincia di Caserta e proseguire su percorsi che prevedono trattamenti e inclusione sociale, anche finalizzati a una progettazione sociale della vita adulta dei pazienti. E’ una questione dirimente: di civiltà , di diritto costituzionale alla salute e di inclusione”.
Nei giorni scorsi, sulla vicenda è intervenuto anche Vincenzo Abate, presidente dell’associazione La Forza del Silenzio, definendo il trattamento riservato all’autismo e ai genitori delle persone autistiche come scandaloso “Noi genitori siamo stufi di subire queste angherie, siamo stufi di essere trattati con pochezza, come se fossimo gli ultimi di una categoria non ben definita”, aveva detto. Sotto accusa c’è “la volontà delle Asl di ridurre le ore di trattamento e cercare di dismettere quante più famiglie possibili”. “I genitori – spiega Abate- sono esausti, si vedono ledere dei diritti sacrosanti, vengono feriti nella loro dignità ma hanno deciso di manifestare in modo pacifico e democratico e visto che dopo un mese dalla richiesta di essere uditi, inviata a mezzo pec, non hanno avuto nemmeno un a risposta, giovedì 8 luglio andranno presso l’asl di Caserta, il 15 andranno a via Santa Lucia a Napoli e seguiranno altre tappe presso le sedi delle direzioni generali delle asl campane”.
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