Alessandra Tommasino
I carabinieri della stazione di Teverola, compagnia di Aversa, indagano sull’atto intimidatorio subito dall’imprenditore Roberto Vitale
Più passano le ore e più appare nitida la gravità dell’atto intimidatorio subito dall’imprenditore Roberto Vitale, al quale ignoti hanno incendiato la cappella gentilizia di famiglia. I carabinieri di Teverola indagano senza escludere alcuna pista, anche se la modalità utilizzata fa pensare inevitabilmente ad un atto di natura camorristica. Gli ignoti malfattori quasi sicuramente si sono introdotti al cimitero attraverso la scarpata della superstrada Nola- Villa Literno, così come indicherebbe un tratto con l’erba calpestata. Non ci sono telecamere che potrebbero aver ripreso l’intrusione. Sul posto, stamattina, sono stati effettuati tutti i rilievi del caso dai carabinieri e dai vigili del fuoco che, oltre ai tre pneumatici posizionati a terra, hanno rinvenuto anche la latta contenente il liquido infiammabile.
Vitale, titolare della ditta concessionaria del servizio di pubblica illuminazione al Comune di Teverola, non riesce a spiegarsi la matrice dell’ episodio. ” Certo, ho sicuramente tanti nemici – commenta – persone a cui dà fastidio il fatto che, quando si tratta di segnalare irregolarità o anomalie, non mi tiro certo indietro, ma da qui a pensare ad una cosa così vile ce ne passa!”. L’imprenditore, che negli anni ha lavorato soprattutto nel Nord e nel Centro Italia, non nasconde lo sconcerto e sostiene con forza di non aver mai subito richieste estorsive.
“Da me non ci vengono – dice- perchè i criminali lo sanno che io, il minuto dopo, li vado a denunciare. Se ne guardano bene!”.
Vitale, alla vista della tomba dei genitori profanata, non è riuscito a trattenere le lacrime. “Come si può toccare le persone nei loro dolori più intimi?”, ha chiesto. Sconfortata anche sua moglie, arrivata sul posto. ” Lì dentro ci sono anche le mie bambine di sette mesi, nate morte!“, ha detto ai presenti. Un dolore rinnovato nel modo più tragico.
L’ episodio ha sconvolto la comunità di Teverola. Tanti i messaggi di condanna dell’intimidazione. Dal presidente dell’associazione Si Teverola onlus Antonio Zacchia, ai candidati a sindaco Dario Di Matteo e Tommaso Barbato, si è alzato un coro di indignazione per l’accaduto.
Al momento la cappella è stata sottoposta a sequestro giudiziario.
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