Perché l’introduzione dei distributori gratuiti di assorbenti nelle scuole genera dibattiti e opinioni contrastanti tra sostenitori e critici? Scopriamolo insieme
“Prof, posso andare in bagno per portare questo alla mia compagna? È urgente”. La ragazza si precipita verso il bagno per consegnare un assorbente alla compagna, evidentemente dopo aver ricevuto un messaggio. Scene simili si ripetono frequentemente nelle nostre scuole.
Questo dimostra che, per diversi motivi, molte adolescenti, specialmente le più giovani, incontrano ancora difficoltà nella gestione del proprio ciclo mestruale. Il Liceo delle Scienze Umane Carlo Sigonio di Modena ha deciso di affrontare il problema, installando all’inizio del nuovo anno scolastico alcuni distributori automatici gratuiti di prodotti per l’igiene femminile.
L’iniziativa, che ha suscitato anche proteste di carattere ideologico, è vista come un passo avanti a favore del benessere e dell’inclusione scolastica. Il liceo ha scelto di dotare i bagni del servizio Dignity di Initial, azienda leader mondiale nei servizi di igiene e benessere fuori casa, per rendere l’ambiente scolastico più accogliente e accessibile per tutte le studentesse.
Il Liceo Sigonio è lo stesso istituto in cui, nell’estate del 1958, si diplomò Francesco Guccini, allora studente delle Magistrali, che nella sua biografia definisce “il liceo dei poveri e degli indecisi”. Già a 17 anni, Guccini aveva imparato da autodidatta a suonare l’armonica e la chitarra, con l’aiuto di un falegname di Porretta che si era improvvisato liutaio per cinquemila lire.
Il legame con la musica rimane forte, poiché oggi il Sigonio è diventato un Liceo delle Scienze Umane, un Liceo Economico Sociale e anche un Liceo Musicale. Questo quasi a voler ricordare che, anni prima, un certo Luciano Pavarotti frequentò la stessa scuola, prima di diventare il celebre tenore e dopo essere stato per anni insegnante di Educazione Fisica.
La scuola modenese ha scelto di installare distributori automatici gratuiti per prodotti di igiene femminile, una decisione motivata dalla dirigente scolastica Cristina Mirabella, che spiega come l’utenza sia prevalentemente femminile. L’obiettivo è creare un ambiente accogliente, una sorta di seconda casa, dove le studentesse possano sentirsi serene e supportate. I distributori, attivi dal primo giorno di scuola, non sono una misura assistenziale, ma un supporto pratico in caso di necessità.
Domani, 6 settembre, ricorre l’anniversario della morte di Pavarotti, avvenuta 17 anni fa, un richiamo simbolico all’intreccio tra la scuola, la musica e la vita che spesso si incontrano in questo istituto.
Cosa succederà il 16 settembre? Da quella data, inizierà una sperimentazione per monitorare l’efficacia del nuovo servizio. L’obiettivo è capire se la scelta sarà ben accolta e funzionale. Il Liceo Sigonio non utilizza il proprio budget solo per migliorare l’offerta formativa, ma anche per garantire benessere e supporto a tutta la comunità scolastica. Questa iniziativa è parte di un impegno più ampio per consolidare le pari opportunità.
“Questa iniziativa – dichiara Federica Venturelli, segretaria del Pd di Modena e neoassessora alle politiche scolastiche della nuova Giunta del Comune di Modena – rappresenta un passo concreto verso una scuola sempre più inclusiva e attenta al benessere delle studentesse. L’introduzione di questo servizio sottolinea l’importanza di affrontare temi come la parità di genere e l’eliminazione dei tabù legati al corpo femminile. Un tema che riguarda tutte le donne e coinvolge anche gli uomini, chiamati a essere alleati in questa battaglia culturale. Complimenti all’Istituto Sigonio per questa iniziativa così rilevante”.
Tuttavia, non tutti hanno accolto positivamente l’idea realizzata al Sigonio. Mirko De Carli, dirigente del “Popolo della famiglia”, ha espresso riserve, non tanto per l’iniziativa in sé, ma per il suo possibile impatto ideologico, paragonandola alla carriera Alias. In una nota, De Carli ha parlato di una potenziale “deriva femminista” e, tramite un post su Facebook, ha manifestato preoccupazioni per future proposte, lanciando un avvertimento che questa iniziativa “non sia il preludio ad altre conquiste ideologiche, come la distribuzione di preservativi o la pillola del giorno dopo“.
Interpellata nuovamente, Federica Venturelli ha risposto alle critiche affermando: “Noi guardiamo al futuro, alla salute e al benessere delle studentesse. L’accesso gratuito agli assorbenti nelle scuole è una misura di civiltà, inclusione e giustizia sociale, poiché sappiamo quanto per molte ragazze e donne l’acquisto degli assorbenti possa essere economicamente insostenibile. È inaccettabile che ancora oggi si debba discutere di diritti fondamentali come quello alla salute e all’igiene personale delle studentesse, trasformando una questione di benessere in un dibattito politico strumentale. Ancora complimenti al Liceo Sigonio e invito tutti a sostenere queste iniziative, respingendo ogni tentativo di riportarci indietro nel tempo”.
Il tema degli assorbenti distribuiti gratuitamente nelle scuole è molto sentito. In Veneto, sei scuole hanno introdotto i “tampon box”, come spiegato da Marco Nimis, allora coordinatore della Rete studenti medi del Veneto. Questi contenitori di assorbenti e tamponi sono riforniti regolarmente e messi a disposizione di chiunque ne abbia bisogno all’interno della scuola.
L’iniziativa è nata in risposta ai prezzi elevati degli assorbenti, che per anni sono stati tassati al 22%, come i beni di lusso. Si spera che la recente riduzione della tassa al 10% rappresenti un primo passo verso una diminuzione fino al 4%, rendendo questi prodotti essenziali più accessibili. Nel frattempo l’aliquota Iva è stata poi abbassata al 5 per cento. Ma a inizio 2024 è risalita per legge al 10%.
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