Svolta epocale del Governo: l’Assegno Unico ora non spetta più solo alle famiglie con figli. Vediamo tutto nei dettagli.
L’Assegno unico, d’ora in avanti, non sarà più solo per i figli: la svolta che tanti attendevano, finalmente è arrivata. vediamo che cosa cambierà.
L’Assegno Unico Universale – meglio conosciuto da tutti semplicemente come Assegno unico – è una prestazione che viene riconosciuta alle famiglie con figli a carico. Questo sussidio viene erogato non solo durante i primi di anni di un bambino ma anche negli anni successivi in modo da sostenere i genitori anche per quanto riguarda le spese scolastiche.
L’importo dell’Assegno unico varia in base a due fattori: il numero di figli a carico e la situazione reddituale e patrimoniale di una famiglia. Quindi, per ottenere questo aiuto, è fondamentale presentare l’Isee e dallo scorso marzo occorre presentare non più l’Isee ordinario – che si riferisce alla situazione economica di due anni prima – ma l’Isee corrente, che si riferisce alla situazione economica dell’anno in corso. Non tutti lo sanno ma l’Assegno unico può essere fruito anche da chi non ha figli minorenni.
L’Assegno unico non verrà più riconosciuto solo ai genitori che hanno figli minori a carico. Il sussidio più amato dalle famiglie, in alcuni casi, continuerà ad essere erogato anche per tutta la vita. Vediamo tutti i cambiamenti nei dettagli.
La maggior parte delle persone pensa che l’Assegno unico spetti solo a quelle coppie che hanno figli a carico con meno di 18 anni. Ma non è così: questo sussidio non termina di essere erogato quando i figli compiono 18 anni e diventano maggiorenni. Infatti, secondo quanto stabilito, l’Assegno unico spetta anche a chi ha figli maggiorenni a carico se essi studiano o se lavorano ma hanno un reddito lordo annuo che non supera 8000 euro.
In pratica se il figlio è maggiorenne ma i genitori, dal punto di vista economico, devono ancora provvedere al suo mantenimento, allora l’Assegno unico verrà ugualmente riconosciuto alla famiglia. A patto, però, che il figlio maggiorenne risulti ancora a carico dei genitori dal punto di vista dell’Irpef e non sia coniugato o non abbia avuto figli a sua volta.
Ma quindi l’Assegno unico può essere erogato a vita? Se un figlio inizia a lavorare a 40 anni o a 50, i genitori riceveranno sempre l’Assegno unico? Naturalmente no, c’è un limite anagrafico: l’Assegno unico verrà corrisposto fino al compimento dei 21 anni del figlio. C’è una sola situazione in cui l’Assegno unico può essere fruito per l’intera durata della vita del figlio: nel caso di persone con disabilità. In caso di disabilità il sussidio verrà erogato per tutta la vita del figlio disabile in quanto per tutta la vita non potrà mai essere economicamente autonomo.
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