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Asl Caserta: rilancio del territorio, il marchio di salute e recupero beni

Tre progetti lanciati dall’azienda sanitaria, c’è anche un marchio di qualità della salute, oltre al recupero di aree come il parco della Maddalena

Una collaborazione scientifica per rilanciare il territorio e rimettere al centro delle politiche la persona e alla sua salute, valutando budget di salute, ambiente e l’appropriatezza della prescrizione di psicofarmaci. Stamattina all’Asl di via santa Lucia ad Aversa i termini della collaborazione fra Azienda Sanitaria e l’Irccs Mario Negri con l’interessamento della Regione Campania nelle persone di Stefano Graziano presidente della Commissione Sanità e Sicurezza Sociale e di Gennaro Oliviero presidente della Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile. Per Graziano l’approvazione del piano ospedaliero che non si faceva da 10 anni traccia la via che porta a rifondare tutta la sanità regionale. Moderatamente ottimista anche Oliviero al quale è stato reso il merito di aver creduto nella capacità curativa dei budget di salute. “Tre progetti di valutazione che avranno durata di due anni e che costeranno 90 mila euro con la partecipazione di ricercatori dell’IRCCS e di professionisti di diversa sensibilità incaricati dall’Asl”, ha spiegato il direttore generale dell’Asl Caserta Mario De Biasio. “I piani di rientro sanitario in alcune regione del Sud, come la Campania, sono stati devastanti ma con una nuova progettazione spero che le preoccupazioni possano decisamente essere spazzare via”, ha detto Franco Rotelli già Direttore Generale ex ASL Caserta/2.

Psicofarmaci ai minori

Tecnici e scienziati valuteranno i percorsi di cura e dei costi della psicofarmacologia prescritta ai bambini, agli adolescenti e agli anziani per ridurre i costi associati alla gestione inappropriata delle terapie e agli effetti indesiderati dei farmaci. L’allarme è da attenzione perché secondo gli scienziati “la prescrizione di psicofarmaci non sempre avviene sotto la supervisione dello specialista”. Un esempio sono gli antidepressivi, prescritti in molti casi agli adolescenti direttamente dai medici di medicina generale e senza che il giovane sia seguito da uno psichiatra o neuropsichiatra.

Pit Stop di revisione per il budget di salute

Come secondo progetto di valutazione, sarà fatta revisione dei budget di salute che in provincia di Caserta sono stati fino a questo momento il fiore all’occhiello del sistema sanitario alternativo. Tanto che sono diversi gli operatori che ne hanno difeso e rivendicato l’eccezionalità applicando i piani terapeutici individualizzati in realtà cooperativistiche che gestiscono beni confiscati alla criminalità organizzata. “E’ però giunto il momento di migliorare gli strumenti a disposizione e di superare le criticità che si sono create dinanzi alle quali c’è bisogno di una ristrutturazione normativa”, ha detto Angelo Righetti IRCCS Mario Negri, coordinatore dei progetti IRCCS. Il problema è nella cogestione dei budget di salute. L’azienda sanitaria non ha evidentemente intenzione di disarcionare se stessa a favore dei privati e allora con una nuova valutazione basata su criteri di analisi qualitativa, che almeno per adesso non sono stati ancora definiti o comunque non resi noti, si proverà a sottolineare ad implementare un modello di welfare che tenga insieme la crescita umana, economica e sociale dei territori. Un welfare che dovrebbe essere già realtà acquisita ma che non lo è.

La qualità dell’ambiente recuperando incuria e abbandono

Il terzo progetto di valutazione partorito dalla collaborazione fra Asl e IRCCS Mario Negri, punta a certificare la qualità della salute del territorio e dunque dell’ambiente per garantire i prodotti ed i cicli di produzione. “La finalità – si legge nella presentazione dell’azione scientifica- sarà garantire che siano rispettati i parametri ambientali con la raccolta differenziata dei rifiuti, la rigenerazione dei materiali, la sicurezza e salute dei lavoratori e dei residenti in un’ottica di recupero dei beni comuni”. Un compito decisamente arduo per il coordinatore Enrico Davoli e gli scienziati che se ne occuperanno vista anche la scarsa capacità, fin qui riscontrata, di vedere, per esempio, il parco della Maddalena all’interno del quale trovano sede una parte sostanziale degli uffici dell’Asl come un bene collettivo da recuperare immediatamente. “Aspettiamo che il Governo centrale approvi il progetto di recupero nell’ambito dell’edilizia sanitaria per 1miliardo e 40mila euro”, ha spiegato Stefano Graziano. L’ex manicomio di Aversa è in multiproprietà con Comune e Asl. “Ci vorrà dunque il tempo necessario”, ha aggiunto Graziano. Il tempo fin qui atteso, e perso, difficilmente potrà però essere recuperato.

“Del recupero dell’ex Maddalena se ne parlava già 15 anni fa e da allora ad oggi non mi pare che sia cambiato molto”, ha commentato Franco Rotelli. Secondo il direttore De Biasio “è stato recuperato il cuore storico dell’ex struttura ospedaliera e da qui a breve grazie allo sgombero dei senza fissi dimora che avevano trovato riparo nei locali dismessi del vecchio manicomio, sarà possibile recuperare il resto”.

redazione

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