L’aria condizionata è la “salvezza” per molte persone in estate, ma come facevano gli uomini nell’antichità a combattere il caldo? Ecco le loro alternative
La sfida dell’ecosostenibilità è sempre più attuale, anche e soprattutto in estate, quando tantissime persone iniziano a utilizzare i condizionatori. Inoltre, questi strumenti non sono proprio economici, motivo per cui molte persone cercano sempre di ridurne l’utilizzo. Con il caldo che aumenta, però, diventa sempre più una sfida difficile quella di resistere senza accendere il condizionatore. Questo fatto, però, fa sorgere una domanda: come facevano gli antichi a rinfrescare gli ambienti in estate? Ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.
La storia del raffreddamento dell’aria è un affascinante viaggio che testimonia l’ingegnosità umana nel tentativo di combattere il caldo e migliorare il comfort domestico. Prima di arrivare al primo impianto di condizionamento progettato dall’ingegnere americano Willis Haviland Carrier nel 1902, ci sono stati numerosi tentativi di abbassare la temperatura all’interno delle abitazioni. Dalle tecniche rudimentali delle antiche civiltà alle più sofisticate innovazioni architettoniche, ecco alcune delle tappe più interessanti che hanno preceduto l’avvento dei primi condizionatori.
Gli antichi egizi furono tra i pionieri nell’inventare metodi per raffrescare l’aria. Una tecnica semplice, ma assolutamente efficace, consisteva nell’appendere giunchi bagnati alle finestre. L’evaporazione dell’acqua dai giunchi, infatti, generava un effetto di raffreddamento naturale, riducendo la temperatura all’interno delle abitazioni. Inoltre, le giare d’acqua venivano lasciate all’esterno durante la notte per raffreddarsi e poi portate all’interno durante il giorno per rilasciare aria fresca.
Nel caldo opprimente della Persia (oggi Iran), furono sviluppate le torri del vento, note come “badgir”. Queste strutture architettoniche catturavano il vento e lo canalizzavano all’interno delle abitazioni. Le torri erano progettate per sfruttare le differenze di temperatura e pressione tra l’interno e l’esterno degli edifici, generando un flusso d’aria naturale che contribuiva a mantenere freschi gli ambienti. Questo sistema rappresenta uno dei primi esempi di ventilazione passiva.
Durante la dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.) in Cina, l’ingegnere Ding Huan ideò un rudimentale ventilatore meccanico. Questo dispositivo era costituito da sette ruote rotanti, azionate manualmente, che creavano un flusso d’aria fresca all’interno degli ambienti chiusi. Questo ventilatore rappresenta uno dei primi tentativi di raffreddamento meccanico dell’aria, anticipando di secoli le moderne tecnologie di climatizzazione.
I greci e i romani utilizzavano cantine e grotte per conservare cibi e bevande, sfruttando la freschezza naturale del terreno. Le terme romane, rinomate per la loro complessità, integravano sistemi di circolazione dell’acqua che aiutavano a mantenere temperature più basse nei vari ambienti. Inoltre, i romani impiegavano neve e ghiaccio, raccolti durante l’inverno e conservati in profonde trincee isolate, per raffreddare bevande e alimenti nei mesi estivi.
Durante il Medioevo, in particolare nei paesi arabi e nel Mediterraneo, furono sviluppate tecniche di raffreddamento che sfruttavano l’architettura e l’uso dell’acqua. Le abitazioni erano spesso progettate attorno a cortili interni con fontane e giardini, dove l’evaporazione dell’acqua e l’ombra degli alberi generavano microclimi freschi. Inoltre, le cisterne sotterranee per la conservazione dell’acqua fresca erano ampiamente utilizzate per mantenere basse le temperature.
Oltre a essere poco economico e dannoso per l’ambiente, il condizionatore presenta molti rischi per la salute. Vediamo quali sono.
Partiamo con il dire che il condizionatore andrebbe utilizzato solamente nelle ore più calde della giornata e non nelle ore notturne, quando risulta essere sufficiente impostare la funzione di deumidificatore o ventilatore. La normativa indica di non scendere mai al di sotto dei 22 gradi, ma gli esperti consigliano di non impostare mai una temperatura inferiore ai 24 gradi, perché i danni delle vie aeree si manifesterebbero comunque. Se la temperatura esterna è particolarmente calda, non si ha modo di adattarsi a temperature intermedie, e di avere un passaggio graduale. In questo modo si scatena uno shock termico pericoloso per la salute.
Quando si utilizza il condizionatore in modo scorretto, impostando temperature troppo basse rispetto all’esterno o in ambienti troppo piccoli per la potenza dell’impianto, possono sorgere problemi vari. L’aria condizionata può causare sintomi come raffreddore, mal di gola, laringiti, dolori articolari, muscolari, congiuntiviti e disturbi gastrointestinali di lieve o moderata entità.
Inoltre, un flusso d’aria troppo freddo indirizzato verso il corpo può provocare diversi problemi di salute, specialmente negli anziani, nei bambini e nelle persone con patologie. Anche gli adulti non ne sono esenti. In particolare, l’aria condizionata può causare:
Per ottenere un comfort ottimale con il climatizzatore, è fondamentale seguire alcune semplici linee guida. Per prima cosa è importante stabilire una temperatura interna non più di 5 o 6 gradi inferiore rispetto a quella esterna per evitare sbalzi termici dannosi per la salute. Altri consigli da mettere in pratica per godersi l’aria condizionata senza problemi sono:
I dispositivi moderni sono sicuri per il benessere grazie ai continui progressi tecnologici che migliorano l’esperienza utente e riducono i rischi per la salute. Oltre alla modalità notturna, molti dei principali marchi del settore integrano avanzati sistemi di filtraggio. Questi sistemi sono progettati per eliminare efficacemente polveri sottili, virus, batteri e allergeni, che rappresentano potenziali minacce alla salute umana.
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