Il colosso di Cupertino trema, l’Europa intenta ad applicare altre restrizioni: cosa rischia la multinazionale e perché.
Salatissima multa miliardaria per Apple, questo quanto si legge da diverse evidenze sul web. Non è la prima volta che l’azienda di Cupertino si ritrova costretta a pagare multe miliardarie per via di accuse di marketing scorretto nei confronti della concorrenza. Dopo la prima multa pagata, in Europa è arrivato il Digital Markets Act: una nuova direttiva per quanto riguarda il mondo tech che mira a tutelare il mercato dalla concorrenza sleale e spietata di aziende multimiliardarie come Apple.
Il marchio della mela viene accusato sempre più spesso di aver creato un sistema troppo chiuso, partendo dal fatto che lo store fino a qualche mese fa rimaneva chiuso ai programmatori esterni: gli utenti potevano acquistare solo app interne al marchio. Con il Digital Markets Act la situazione è evoluta. In Europa Apple è diventato un marchio illegale per via di queste pratiche, e per mettersi in riga e continuare a vendere nel Continente ha dovuto cambiare le sue regole, integrando app esterne nel suo sistema, dando la possibilità agli utenti di scegliere app alternative da store secondari.
Adesso arriva notizia di una nuova multa miliardaria per Apple. La Commissione Europea sta infatti valutando di infliggere un’ulteriore sanzione per via di abusi relativi al nuovo Digital Act. La decisione non è definitiva ma l’esecutivo Ue sembra intenzionato a procedere nelle prossime settimane.
L’indagine è scattata il 7 marzo scorso, e adesso sembrerebbe avere i dati i mano per accusare Apple di non avere rispettato le nuove regole. Uno degli aspetti critici si concentrerebbe sul cosiddetto ‘Core Technology fee’ per le app iOS, che prevede un pagamento di € 0,50 per ogni prima installazione. Questa sorta di tassa “semi occulta”, secondo l’Europa, potrebbe impedire comunque la crescita di mercati alternativi, motivo per cui violerebbe le nuove restrizioni.
A far mettere le mani nei capelli è la multa che si troverebbe a pagare l’azienda: l’equivalente al 5% del fatturato giornaliero mondiale, o meglio, un miliardo di dollari al giorno fin quando non si deciderà a cambiare le regole in merito agli app store. Ciò non toglie che se l’accusa dovesse andare in porto, l’azienda potrebbe far ricorso e in quel caso è impossibile prevedere quale sarà la decisione finale della Corte.
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