Antimafia, Morra: “Regolamento europeo di confisca bene, importante passo”

La strategia di contrasto al crimine organizzato anche per quel che riguarda il sequestro e la confisca dei patrimoni illeciti, diventa europea.

Il regolamento dell’Unione Europea 2018/180 sul riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e confisca, è diventato operativo. “La portata è significativa – commenta Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia- perché introduce per i sequestri e le confische il principio del mutuo riconoscimento tra gli stati dell’Unione. Intende così superare le difficoltà o l’impossibilità di cooperazione antimafia finora giustificate dai diversi modelli di confisca nei Paesi membri”. Si superano così le difficoltà di cooperazione antimafia finora giustificate dai diversi modelli di confisca nei Paesi membri. Con il nuovo regolamento, il provvedimento di confisca o congelamento dei beni viene infatti, trasmesso per l’esecutività allo Stato straniero dove si trova il bene mafioso e si attiva così il procedimento senza ritardo. Per l’Italia, come autorità centrale responsabile della trasmissione e ricezione amministrativa dei certificati di congelamento e confisca è stato designato il Ministero della Giustizia.

Il prefetto Francesco Messina, Direttore centrale Anticrimine della Polizia di Stato, spiega: “L’esigenza di contrastare con misure più efficaci e incisive la proiezione internazionale di fenomeni criminali “lucrogenetici” ha determinato un rafforzamento, in ambito europeo, degli strumenti di cooperazione tra gli Stati”. Sono compresi sequestri e confische preventive, fondati comunque sulla «pericolosità sociale» dei soggetti colpiti. Si tratta indubbiamente di un importante passo avanti nella lotta alle mafie, in grado di mettere a rischio riciclaggio e investimenti mafiosi all’estero. Maggiore, il coinvolgimento di Procure, compresa quella Nazionale Antimafia, dei Tribunali e delle forze dell’ordine – Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza – con la delega di polizia giudiziaria; ma anche gli uffici giudiziari, i questori e la Dia per le misure di prevenzione.

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