Amministratori minacciati, il primato della Campania

Oggi, a Roma, presso il Centro Congressi Cavour, è stata presentata l’ottava
edizione del Rapporto “Amministratori sotto tiro”.

“Amministratori sotto tiro”

Sono 574 gli atti intimidatori, di minaccia e violenza nei confronti degli
amministratori locali censiti da Avviso Pubblico nel 2018, uno ogni 15 ore. Dal
2011, anno della prima edizione del Rapporto in cui furono censiti 212 casi, gli atti
intimidatori sono aumentati del 170%. Il fenomeno lo scorso anno ha coinvolto
tutte le regioni italiane ad eccezione della Valle d’Aosta, 84 Province e 309
Comuni.
Dopo la lettura di un estratto della storia del sindaco di Monte Sant’Angelo (provincia di Foggia), nel mirino di continue minacce nel corso degli ultimi mesi, interpretata dall’attrice
sociale Tiziana Di Masi (tratta dal progetto FronteComune, ideato per supportare
gli amministratori minacciati attraverso una rete di cultura della legalità) ad aprire la
presentazione del Rapporto è stato l’intervento del presidente di Avviso Pubblico
Roberto Montà, Sindaco di Grugliasco (Torino): “Non è normale diventare il
bersaglio di minacce spesso reiterate quando si ricopre un incarico pubblico. La
violenza va sempre respinta e denunciata. Per questo motivo ribadiamo un
principio che abbiamo sottolineato con forza anche durante la nostra audizione alla
Commissione d’inchiesta istituita dal Senato nella passata legislatura: tutti gli
amministratori che finiscono sotto tiro devono denunciarlo immediatamente alle
autorità competenti. Nulla deve essere taciuto e accettato. Nemmeno gli episodi
che apparentemente sembrano minori. E chi viene minacciato non deve essere
lasciato solo”.

Aggressioni, incendi, invio di proiettili, diffamazione sui social

Successivamente Claudio Forleo, giornalista e curatore del Rapporto, ha
presentato i dati e le tendenze emerse nel 2018: “Stiamo assistendo al prepotente
emergere di un fenomeno che in alcuni contesti territoriali è talmente radicato che
rischia di essere considerato normale. Un messaggio devastante per chi riveste un
ruolo pubblico e per chi ha voglia di mettere a disposizione le proprie competenze
al servizio della collettività, candidandosi come amministratore locale. Incendi,
aggressioni, lettere minatorie, invio di proiettili, utilizzo di esplosivi, spari contro
auto e case, diffamazioni sui social network. È questa la realtà che vivono tanti
amministratori locali in Italia”.

Gaetti: “Non è vero che gli amministratori locali sono tutti uguali”

Alla presentazione dei dati è seguito il dibattito moderato da Giorgio Mottola,
giornalista di Report. “I numeri presentati da Avviso Pubblico continuano a
crescere, ma possono raccontare solo la parte emersa di un fenomeno che è anche
più esteso – ha dichiarato Luigi Gaetti, sottosegretario al Ministero
dell’Interno – Sono molto d’accordo con quanto esprime il Rapporto quando nella
sua analisi chiede un cambio di mentalità nella rappresentazione del nostro Paese:
una forma di sostegno e di aiuto concreto nei confronti degli amministratori locali è
raccontare la buona politica, cancellando la bugia ‘sono tutti uguali’ che troppo
spesso viene raccontata”.

Dia: amministratori locali spina dorsale del Paese

“Gli amministratori locali rappresentano la spina dorsale e, al tempo stesso, una
cartina al tornasole del nostro Paese – ha evidenziato il generale Giuseppe
Governale, Direttore della Direzione Investigativa Antimafia – Il numero di
atti di intimidazione nei loro confronti è allarmante, ma può essere letto anche in
un altro verso: vuol dire che sempre più sindaci si oppongono, danno fastidio,
costruiscono consapevolezza nelle comunità sui problemi legati alla presenza nei
territori di fenomeni criminali e mafiosi”.

I numeri: una minaccia su tre al Centro Nord

Una minaccia su tre al Centro-Nord. Il 66% del totale dei casi censiti (379) si è registrato nel Mezzogiorno – in particolare il 42% dei casi nel Sud e il 24% nelle Isole – mentre il restante 34% del totale (195 casi censiti) si è registrato nel Centro-Nord, dove si riscontra un
ulteriore aumento delle minacce e intimidazioni rispetto al 2017.

Campania maglia nera: maggior numero di intimidazioni

La Campania per il secondo anno consecutivo si conferma la regione in cui sono
state registrate il maggior numero di intimidazioni a livello nazionale, con 93 casi
censiti (+8% rispetto al 2017). Segue nella classifica regionale la Sicilia, con 87
casi (+10%). Al terzo posto si conferma la Puglia con 59 casi e al quarto la
Calabria con 56. Conferma il quinto posto anche la Sardegna con 52 casi censiti
(+8%).
Chi viene minacciato: nel mirino soprattutto sindaci e personale della pubblica amministrazione.
Nel 2018 viene confermato l’andamento che vede aumentare, in totale e in
percentuale, il numero di minacce e le aggressioni nei confronti del personale
della Pubblica amministrazione. Particolarmente significativo quest’anno,
perché si passa dal 21,25% del 2017 al 30% delle minacce dirette registrate nel
corso del 2018.

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