Amerigo Vespucci: il suo ruolo sta cambiando, ecco perché

Pur essendo obsoleta dal punto di vista militare, la nave scuola Amerigo Vespucci è ancora un vanto della Marina italiana, e il governo la sta utilizzando per una costosa promozione turistica e culturale

Il 26 agosto è stato inaugurato a Tokyo il secondo “Villaggio Italia”, un’esposizione itinerante di prodotti italiani che accompagna il viaggio in giro per il mondo della nave scuola della Difesa italiana, l’Amerigo Vespucci. La cerimonia di inaugurazione, durata oltre un’ora e caratterizzata da una certa pomposa solennità, ha visto la partecipazione del ministro della Difesa Guido Crosetto, del suo sottosegretario Matteo Perego, dell’ambasciatore italiano in Giappone Gianluigi Benedetti, e del viceministro della Difesa giapponese Shingo Miyake.

È vero che il ruolo della nave Amerigo Vespucci sta cambiando?

“Villaggio Italia” è un’iniziativa promossa dal ministero della Difesa nel 2023, nell’ambito di un ripensamento della missione dell’Amerigo Vespucci, la più antica e prestigiosa delle navi scuola attualmente utilizzate dalla Marina per addestrare giovani marinai e allievi delle accademie navali italiane.

È vero che il ruolo della nave Amerigo Vespucci sta cambiando?
È vero che il ruolo della nave Amerigo Vespucci sta cambiando? – EPA/KIMIMASA MAYAMA – Ireporters.it

 

Questo veliero a motore, lungo 82 metri e dotato di quattro alberi (tre effettivi più il bompresso, un pennone sporgente sulla prua), fu costruito nei cantieri di Castellammare di Stabia, vicino a Napoli, e varato nel febbraio del 1931.

Fin dall’inizio, la Vespucci è stata pensata come nave addestrativa, un compito che ha svolto ininterrottamente, tranne in alcune fasi della Seconda guerra mondiale e durante i periodi in cui è stata sottoposta a ristrutturazioni (1964, 1973 e 1997).

Dal punto di vista tecnologico e militare, l’Amerigo Vespucci è del tutto inadeguata ai contesti di guerra odierni. Tuttavia, è un veliero ammirevole e perfettamente conservato, motivo per cui è celebre tra gli appassionati di nautica, sia militare che civile, in tutto il mondo. La sua fama è stata rafforzata da due episodi spesso citati nella retorica celebrativa della Vespucci.

Nel 1962, il comandante di una portaerei della marina statunitense, incrociando il veliero nel Mediterraneo, lo riconobbe e lo salutò con queste parole: «Siete la più bella nave al mondo». In modo analogo, nel 2022, un altro comandante di una portaerei statunitense, ancora nel Mediterraneo, salutò la Vespucci riferendosi a quel precedente: «Dopo 60 anni, siete ancora la più bella nave al mondo». Questo riconoscimento da parte della marina più potente ed efficiente al mondo è un motivo ricorrente di orgoglio per la Difesa italiana.

Tutto ciò aiuta a spiegare due aspetti importanti: primo, partecipare alle missioni di addestramento sulla Vespucci è un’ambizione per molti allievi della Marina italiana.

L’attività sul veliero è notoriamente molto dura: si svolge in spazi ristretti e include esercitazioni complesse e pericolose in mare aperto, durante lunghe e stancanti sessioni di navigazione. Nel 2012, si verificò persino un incidente mortale a bordo. Sebbene non si svolgano esercitazioni di guerra, vengono condotte operazioni marinaresche e nautiche di grande complessità.

In secondo luogo, durante l’addestramento, gli allievi contribuiscono a mantenere in funzione il veliero, assumendo compiti che altrimenti ricadrebbero interamente sugli ufficiali e sui graduati. Nella missione di addestramento, oltre a un equipaggio di 264 membri, vengono impiegati a rotazione tra i 100 e i 150 allievi, quasi tutti provenienti dall’Accademia navale di Livorno e sotto il comando del capitano di vascello Giuseppe Lai.

In secondo luogo, il prestigio di cui gode l’Amerigo Vespucci spiega perché il governo abbia deciso di utilizzarla per un’operazione di promozione turistica e culturale.

La Vespucci è un simbolo di italianità nel mondo, rappresentando la manifattura di alta classe, l’attaccamento alle tradizioni e un’estetica raffinata. Per i dirigenti della Difesa, è stato naturale associarla al progetto del “Villaggio Italia”, anche se l’organizzazione si è rivelata costosa e complessa. Il ministero ha affidato il coordinamento del progetto a Difesa Servizi Spa, una società in house controllata dallo stesso ministero, che gestisce attività commerciali e finanziarie connesse alla Difesa.

Nel febbraio del 2024, è stato avviato un bando pubblico europeo, vinto dall’azienda italiana Ninetynine, fondata e guidata da Simone Mazzarelli.

La gara, dal valore di 41 milioni di euro, è stata finanziata con una combinazione di fondi pubblici e privati. Il ministero della Difesa ha chiesto ai vari ministeri coinvolti di contribuire alla spesa, per un totale di circa 30 milioni. Gli altri 10 milioni sono stati anticipati da Ninetynine, che recupererà l’investimento vendendo gli spazi espositivi del “Villaggio Italia” ai privati, fino a coprire l’importo. Eventuali guadagni aggiuntivi verranno redistribuiti tra gli 11 ministeri che hanno sostenuto il progetto.

Il “Villaggio Italia” segue solo virtualmente l’itinerario dell’Amerigo Vespucci. La nave, partita dal porto di Genova il primo luglio 2023, attraccherà in oltre 30 porti su tutti e cinque i continenti, con rientro previsto a La Spezia alla fine di febbraio 2025.

Il “Villaggio Italia” verrà allestito in sole otto occasioni: dopo le soste a Los Angeles a luglio e a Tokyo, il “Villaggio” si sposterà a Darwin in Australia e a Singapore a ottobre, a Mumbai, in India, a novembre, ad Abu Dhabi e Doha, rispettivamente negli Emirati Arabi Uniti e in Qatar a dicembre, e infine a Jeddah, in Arabia Saudita, a gennaio.

Per ciascuna di queste tappe, viene organizzata un’esposizione. Difesa Servizi e Ninetynine preparano le strutture necessarie, le trasportano principalmente via nave (in alcuni casi, specialmente per le tappe nel Golfo Persico, si utilizzerà probabilmente l’aereo), e allestiscono i padiglioni nei locali appositamente individuati. All’interno di questi spazi, vengono organizzate mostre, eventi, esibizioni e incontri.

Anche le dimensioni del “Villaggio Italia” variano di volta in volta, a seconda dello spazio disponibile. A Los Angeles, ad esempio, lo spazio è stato allestito tra il 4 e l’8 luglio in un parcheggio del porto, occupando 12mila metri quadrati, con un totale di 72mila ingressi. A Tokyo, invece, il “Villaggio” è stato ospitato dal 26 al 30 agosto in un terminal crociere su quattro piani, che offriva complessivamente 22mila metri quadrati di spazio.

Durante questi cinque giorni a Tokyo, è stato possibile, in orari specifici, visitare l’Amerigo Vespucci, guardare film e documentari italiani (di Micaela Ramazzotti, Luigi Pingitore, Baptiste Etchegaray), assistere a spettacoli musicali, visitare una mostra su Pier Paolo Pasolini, e partecipare a un «aperitivo all’italiana» con DJ set e karaoke.

Ciascuno dei vari ministeri coinvolti nel progetto è interessato a promuovere specifici aspetti del paese: incentivare l’acquisto di prodotti italiani, sostenere le attività commerciali delle imprese italiane all’estero, incoraggiare i turisti stranieri a scegliere l’Italia come destinazione di viaggio, e rafforzare l’immagine globale del cosiddetto “stile di vita italiano”.

Il ministero dell’Agricoltura ha programmato di organizzare, nelle varie tappe, alcune esibizioni culinarie e degustazioni di piatti, al fine di rafforzare la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’UNESCO.

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