American Palace: 30 mila euro in cambio dell’agibilità

Il sistema di corruzione che ha portato agli arresti sette persone tra l’ufficio tecnico del Comune di Castel Volturno e della polizia municipale, aveva prodotto documenti falsi non solo per il simulatore marittimo della società Imat, in grado di non pagare 150 mila euro di onere edilizi in cambio di assunzioni e ragali, ma anche per altri fabbricati.

Trentamila euro per l’agibilità dell’American Palace

Al centro dell’inchiesta della procura sammaritana sul Comune di Castel Volturno, c’è anche l’”American palace”, il fabbricato abusivo situato al km 34 della Domitiana che presto, dopo anni di attesa, potrà essere abbattuto grazie allo stanziamento di 700 mila euro da parte della Regione. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il capo del settore Urbanistica Carmine Noviello, avrebbe indotto il proprietario dell’immobile a consegnargli 30 mila euro, ottenendo in cambio un certificato di agibilità. Dopo il rigetto dell’istanza di condono, Noviello avrebbe indicato al proprietario dell’edificio di rivolgersi ad un legale per un ricorso finalizzato all’annullamento in autotutela del diniego del rilascio del certificato di agibilità. Il ricorso e la corresponsione di 30 mila euro a Noviello, avrebbero così consentito, secondo la procura di Santa Maria Capua Vetere, il rilascio di un certificato di agibilità provvisorio nonostante le condizioni di non conformità urbanistica. L’American Palace, simbolo dello scempio degli ultimi decenni, era stato al centro della ribalta quando il sindaco Dimitri Russo aveva ritenuto troppo alto e non compatibile con le casse dell’ente comunale il preventivo della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sull’abbattimento dell’immobile.

Falsi documenti per l’immobile in via delle Acacie.

Tra quelli contestati nell’indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e svolta dai carabinieri del reparto territoriale di Mondragone, c’è anche un immobile in costruzione in via delle Acacie a Castel Volturno, attualmente posto sotto sequestro. In questo caso Carmine Noviello, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune, in collaborazione con il tecnico Giuseppe Verazzo, aveva prodotto una serie di documenti falsi, tra cui quello sulla staticità dell’immobile, facendo risultare i lavori come operazioni di ‘ristrutturazione edilizia mediante intervento di riqualificazione e risanamento statico e funzionale’, ma in realtà si stava operando per costruire una nuova abitazione. Per compiere queste operazioni i due si aiutavano a vicenda con Noviello che ha ricevuto da Verazzo, la definizione della pratica riguardante l’immobile di proprietà della figlia con la redazione di un falso certificato di collaudo. Mentre Verazzo, grazie all’intervento di Mario Iannone, riusciva ad ottenere la ‘copertura’ per effettuare senza alcun problema interventi per la sistemazione della cabina Enel, posta all’ingresso dell’abitazione di proprietà della figlia.

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