Il Consorzio Polieco, nella recente audizione sul Piano di ripresa e resilienza promossa dalla Commissione Ambiente del Senato, presieduta da Vilma Moronese, ha sottolineato l’importanza del tracciamento e del riciclo dei rifiuti. “Se l’obiettivo è la svolta ecologica, il sistema di gestione dei rifiuti va ripensato”.
“Il sistema di gestione dei rifiuti è in grave sofferenza perché – spiega il
presidente del Consorzio Polieco Enrico Bobbio -si continua a parlare di quantità e non di qualità dei rifiuti, con gravi ripercussioni sul mercato e sull’ambiente. Veniamo da una stagione di costi molto elevati per un sistema di raccolta che ha purtroppo inficiato il mondo del riciclo, messo a dura prova anche da un’ inadeguata industrializzazione nel nostro Paese, dove ci sono pochi impianti e di piccola dimensione”.
Non solo sulla necessità di riappropriazione del mercato si è concentrato il Polieco, ma anche sull’ opportunità di un incisivo cambio di paradigma nella progettazione dei prodotti.
“Bisogna cominciare a progettare e a realizzare manufatti che siano facilmente riciclabili, – dice la direttrice del Consorzio Claudia Salvestrini – e bisogna impegnarsi di più per ridurre la produzione di rifiuti, con il ricorso a prodotti riutilizzabili. Alla ricerca, in questa ottica, dovrà essere destinato un ruolo centrale non più marginale, se intendiamo davvero cogliere la sfida della transizione ecologica”. Sulla tracciabilità dei rifiuti, il Polieco in audizione ha usato parole chiare, dettate anche dalla sua lunga esperienza sul tema. “Dobbiamo andare verso la certificazione dei prodotti per seguire la tracciabilità dei rifiuti, arrivare a un rigenerato e a manufatti certificati. Questo – chiarisce Salvestrini – si rende ancor di più urgente in vista dell’entrata in vigore della Plastic tax. Nel futuro imminente rischiamo di ritrovarci nel nostro Paese l’ingresso di manufatti con caratteristiche non certificate, con la conseguenza di disparità concorrenziali. Non possiamo permetterci di sbagliare e danneggiare le nostre imprese, che invece vanno aiutate ad innovarsi”.
Sul tema del traffico illecito dei rifiuti, il Polieco ha illustrato alla Commissione Ambiente del Senato quali sono i nuovi flussi, soffermandosi sul clamoroso caso dell’esportazione dei rifiuti in Tunisia e sul fatto che, purtroppo, negli ultimi anni, proprio un sistema viziato della raccolta ha favorito la trasformazione di molti imprenditori in commercianti di rifiuti, con meno rischi per gli investimenti ma con il risultato di un’implosione che oggi è emersa nelle sue contraddizioni, soprattutto da quando la Cina ha chiuso le frontiere all’esportazione dei rifiuti. Salvestrini e Bobbio dinanzi agli scenari futuri hanno espresso il proprio auspicio: “Ci auguriamo che venga privilegiato il riciclo meccanico, che deve essere la priorità. Non siamo contro il riciclo chimico, ma non si può pensare che questa scelta possa essere messa al primo posto. Come non tutto è riciclabile, così tutto non è termovalorizzabile”.