Allarme gioco d’azzardo nei comuni della Provincia. Sindaci e assessore “faremo di più e meglio”. Rassicurazioni da Aversa, Casal di Principe e Castel Volturno.
“Non immaginavo che ci fosse una percentuale così alta di giocatori”, confessa l’assessore alla legalità Benedetto Zoccola del comune di Aversa rispetto ai dati del gioco d’azzardo rilevati. Si parla di oltre 114milioni, per 26milioni di perdita e per una somma pro capite, considerando anche i bambini appena nati, di 2177 euro all’anno. “E’ sicuramente necessario- aggiunge Zoccola- dotare il comune di Aversa di un regolamento ancora più restrittivo, avviando nel contempo una riflessione sulle somme che vengono riciclate e che dunque fanno comodo alla criminalità organizzata e sulla disperazione della gente che cerca nel gioco d’azzardo una panacea impossibile visto che si entra in un vortice di esistenze soggiogate».
A Casal di Principe e Castel Volturno
A Casal di Principe, un regolamento che disciplini la presenza di sale gioco sul territorio, già esiste. Lo volle la commissione prefettizia che prima del 2014 ha gestito l’ente dopo lo scioglimento per infiltrazione camorristica dell’allora amministrazione comunale. “Sono convinto – sostiene Renato Natale, sindaco del paese- che accanto all’aspetto proibitivo deve necessariamente affiancarsi una campagna di informazione e sensibilizzazione che intercetti i ragazzi nelle scuole. Va cioè affrontata l’enorme diffusione del gioco on line che ormai ha rotto qualsiasi tipo di indugio». La spesa complessiva per Casal di Principe è di 43milioni euro con perdite per 10milioni di euro. A Castel Volturno l’ammontare è di quasi 41 milioni per perdite da parte dei giocatori di 9milioni di euro. «Una situazione certamente da monitorare anche se secondo le nostre osservazioni sul territorio, negli ultimi anni, il fenomeno è diminuito anche a causa di una crisi economica non indifferente», dice il sindaco di Castel Volturno Luigi Petrella.
A Teverola si gioca per 45milioni di euro
Impressionante è il dato che riguarda Teverola con 45milioni di giocato ed una spesa procapite di oltre 3mila euro. Ad incidere c’è evidentemente la sala Bingo lungo la provinciale che da mattina a sera accoglie anche interi nuclei familiari con minori al seguito. Sebbene infatti, dal 2012 sia in vigore la legge che vieta ai minori di 18 anni di accedere a giochi con vincita in denaro, al 62% dei minori, secondo i dati della campagna Mettiamoci in gioco, non viene mai chiesto il documento per verificare l’età. Non si tratta solo di gratta e vinci o scommesse. Il problema è più ampio e per i giovani, che non hanno ancora la maturità per capire e gestire determinate dinamiche, il rischio di esserne fagocitati è alto specie in quelle aree dove la popolazione è già particolarmente interessata al gioco d’azzardo. Con il Tavolo permanente costituito dal Comitato Don Diana, il coordinamento regionale della Campagna Mettiamoci in Gioco, la Caritas Diocesana di Aversa ed in collaborazione con Avviso Pubblico, che ha deciso di scrivere ai sindaci della provincia di Caserta, si punta a promuovere il marchio “no slot” per gli esercenti che decidono di aderire alla prevenzione.
Tina Cioffo