Allarme depressione, Oms: riduce vita di 20 anni e 2 milioni sono donne e diagnosi in ritardo.
La depressione, malattia riconosciuta dall’Organizzazione Mondale della Sanità è la prima causa di disabilità a livello mondiale. In Italia riguarda 3 milioni di persone, di cui 2 milioni sono donne. Purtroppo però si stima che meno della metà delle persone con depressione maggiore ricevano un’adeguata diagnosi e trattamento e che circa 130mila persone con depressione maggiore risultino ‘resistenti ai trattamenti’, necessitando così di un intervento clinico e sociale particolarmente urgente.
I costi sociali, in termini di ore lavorative perse, ammontano a circa 4 miliardi di euro l’anno, pur senza considerare la mancata produttività associata, spesso 2 o 3 familiari per ogni paziente. Diagnosi tempestiva e diffusione dei trattamenti sono fondamentali per ridurre l’impatto economico, considerato che le complicanze della malattia e la loro gestione comportano un dispendio nettamente superiore ai soli costi della cura. Secondo i dati, il costo diretto a carico del Servizio Sanitario Nazionale ad esempio in termini di ricoveri ospedalieri, farmaci antidepressivi, specialistica ambulatoriale ammonta in media a circa 5 mila euro all’anno per paziente.
La Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere ha deciso di avviare un percorso di sensibilizzazione ‘Uscire dall’ombra della depressione’ nelle Regioni italiane, con il Patrocinio di SIP, Societa’ Italiana di Psichiatria, SINPF Societa’ Italiana di Neuropsicofarmacologia, Cittadinanzattiva e Progetto Itaca, e grazie al contributo incondizionato di Janssen Italia. Il progetto farà’ tappa in otto Regioni italiane per sensibilizzare sul tema della depressione attraverso una serie di incontri che vedranno il coinvolgimento degli attori Istituzionali e sanitari locali per superare lo stigma associato alla depressione e per facilitare l’accesso alla diagnosi e alle cure più’ appropriate.
“La depressione e’ un problema di salute pubblica in continua crescita in tutte le fasce di eta’- spiega Claudio Mencacci, presidente Comitato Scientifico Fondazione Onda- Questa malattia ha notevoli effetti sia sulla qualità’ che sulla quantità’ di vita, con un aumento della mortalità’ non solo per il maggiore rischio di suicidi, ma anche per l’adozione di stili di vita negativi e lo sviluppo di altre malattie, come quelle cardiologiche, metaboliche e oncologiche. Tra le forme più’ comuni, ma anche più’ gravi, c’e’ la depressione maggiore che colpisce circa un milione di persone nel nostro Paese e si manifesta in genere tra la seconda e la terza decade di vita con un picco nella decade successiva, dunque nel periodo più’ florido e produttivo della vita con gravi ripercussioni sul piano affettivo-familiare, socio-relazionale e professionale. L’intervento tempestivo per tenere sotto controllo la depressione e’ infatti di fondamentale importanza per ridurre il rischio di ricadute, cronicizzazione e ospedalizzazione”. La prima tappa del percorso si terra’ a Napoli il prossimo 24 gennaio.
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