Arriva dal Giappone il nuovo flagello per l’agricoltura italiana e europea: conosciuta anche come takahashia japonica, di che si tratta.
La prima volta che è stata notata la presenza di questo insetto, proveniente dal Giappone, è stata a sulle sponde del Lago Maggiore. A quanto pare, le piante delle coltivazioni Lombarde stanno vivendo una vera e propria invasione del parassita che si nutre principalmente della linfa degli alberi determinandone il disseccamento delle foglie e dei rami più giovani.
La Takahashia Japonica è un parassita di origine giapponese, che appartiene alla famiglia delle cocciniglie. Ed è conosciuto, infatti, anche come cocciniglia dei filamenti cotonosi. Questo nome è dovuto anche alla presenza di OBI sacchi bianchi che ricordano proprio dei filamenti di cotone. All’interno di questi ovisacchi sono presenti migliaia di uova arancioni piuttosto resistenti sia alle intemperie, che ad altri attacchi. La presenza di questo parassita sulle piante può provocare gravissime conseguenze, come il distacco dei rami.
Per fermare l’invasione, che potrebbe creare danni enormi alle coltivazioni italiane ed europee, è necessario innanzitutto rimuovere i rami infestati eseguendo questa operazione con estrema cautela. Per evitare la diffusione del parassita. In ogni caso, è necessario intervenire per sperimentare metodi di lotta integrata che prevedono l’utilizzo di insetti antagonisti, come la coccinella Adalia bipunctata.
Uno studio condotto dal servizio fitosanitario della Regione Lombardia ha evidenziato come gli interventi con l’utilizzo di insetticidi sugli ovisacchi non siano efficaci per rimuovere il parassita dalle piante. Per questo motivo, ai coltivatori, è stato consigliato di utilizzare alcuni oli minerali da applicare al momento della ripresa vegetativa delle piante. In questo modo, si riesce a colpire le neanidi e le ninfe svernanti.
A tale proposito può essere utile applicare i prodotti che includono olio di neem o olio essenziale d’arancia, da usare durante la stagione estiva. Anche i sali di potassio di acidi grassi riescono ad agire sulle membrane cellulari degli insetti e ad eliminare i parassiti. Per tenere sotto controllo questa situazione, che potrebbe causare gravissimi danni alla coltivazione lombarda, la regione è avviato un processo di monitoraggio delle segnalazioni.
In questo modo, si intende creare un database che raccoglie tutte le segnalazioni in modo tale da avere sotto controllo il quadro generale. Contemporaneamente, si stanno conducendo studi che hanno lo scopo di sviluppare protocolli funzionali per contrastare in maniera efficace la diffusione del parassita. Affinché l’intera “macchina” sia efficace è necessario che i cittadini e gli agricoltori effettuano le segnalazioni in presenza di Takahashia Japonica .
Nelle ultime ore, un acceso confronto ha visto protagonisti Enzo Paolo Turchi e Luca Calvani,…
Il Game Boost sfrutta la potenza aggiuntiva della PS5 Pro per ottimizzare aspetti cruciali come…
Nel vasto universo di Dragon Ball: Sparking! Zero, 47 personaggi devono essere sbloccati prima di…
Figlia della celebre giornalista e presentatrice Cristina Parodi e del noto imprenditore e politico Giorgio…
La città scozzese ha recentemente comunicato l'intenzione di chiedere alla band di coprire integralmente i…
Il sondaggio di CIRP ha evidenziato che il 57% degli utenti Android ha sostituito il…