Brutta stangata per migliaia di famiglie: ora l’Inps chiede indietro i soldi dell’Assegno d’Inclusione. Vediamo cosa sta succedendo.
L’Inps dà e poi richiede anche indietro, talvolta. Migliaia di famiglie non riceveranno più l’Assegno d’Inclusione e non solo, dovranno pure restituire i soldi già ricevuti. La stangata è servita.
Come tutti ormai sappiamo bene l’Assegno d’Inclusione è il sussidio che, a partire dallo scorso gennaio, ha rimpiazzato il vecchio Reddito di Cittadinanza. Importo e durata dell’aiuto sono praticamente gli stessi del vecchio sussidio Cinque Stelle: 500 euro al mese più altri eventuali 280 euro per le famiglie che vivono in una casa in affitto.
L’Assegno d’Inclusione può essere erogato per 18 mesi e, dopo una pausa di un mese, si può ottenere un rinnovo per altri 12 mesi. Esso non spetta a tutti ma è necessario soddisfare requisiti molto stringenti. In primo luogo il reddito annuo lordo del nucleo familiare non deve superare i 6000 euro; in secondo luogo nessuno deve aver riportato condanne penali negli ultimi 10 anni e nessuno deve essersi licenziato negli ultimi 12 mesi.
Il requisito più importante per ottenere il beneficio è la presenza di almeno una persona non occupabile all’interno della famiglia. Sono ritenuti non occupabili i minorenni, le persone dai 60 anni in avanti, i disabili con invalidità certificata pari o superiore al 74% e chi ha disturbi psicosociali. Recentemente, però, l’Inps ha comunicato che molte famiglie a breve non riceveranno più l’Assegno d’Inclusione e che dovranno anche restituire tutti i soldi ricevuti nei mesi scorsi.
Come anticipato, per ottenere l’Assegno d’Inclusione è necessario soddisfare requisiti molto rigidi. Questo per fare in modo che l’aiuto finisca nelle mani di chi veramente ne ha bisogno e si trova nella situazione di non poter lavorare. per le persone giovani – di età compresa tra i 18 e i 59 anni – e senza disabilità, il Governo Meloni ha, infatti, messo in campo un altro aiuto: il Supporto Formazione e Lavoro.
In seguito a controlli a tappeto, sono emerse discrepanze tra quello che diverse famiglie hanno dichiarato e la loro situazione effettiva. Pertanto l’Inps ha annunciato: tutte le famiglie che hanno fornito informazioni mendaci e hanno percepito indebitamente l’Assegno d’Inclusione durante questi mesi, ora dovranno restituire tutte le somme che sono state erogate a loro favore.
Le modalità di restituzione dei soldi all’Inps sono chiaramente spiegate sul sito dell’Istituto di Previdenza Sociale. Naturalmente questi nuclei familiari, oltre a dover restituire i soldi ricevuti senza averne diritto, non riceveranno più il sussidio. Chi, invece, non si è ancora presentato ai servizi sociali dopo 120 giorni dalla domanda, non dovrà restituire nulla ma perderà l’aiuto.
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