I cellulari distraggono troppo gli adolescenti: addio all’utilizzo in classe, nuovi regolamenti per gran parte degli istituti, ecco dove.
La tecnologia avanza e incute sempre più timore per gli effetti sui nativi digitali. I ragazzi, oggi, crescerebbero sovra-stimolati dagli smartphone: video, cartoni animati, giochi e social network, diventano la principale fonte di svago già in tenera età. Per quanto un genitore possa prendersi la briga di limitarne l’utilizzo, la verità è che per far sì che un individuo si integri con gli altri, è inevitabile che si ricada sullo smartphone. Diversi studi avrebbero anche spiegato come queste soluzioni tecnologiche alla noia diventino un’arma a doppio taglio.
Proprio perché sempre sotto la pressione di una sovraesposizione a informazioni costanti, i ragazzi tenderebbero ad essere sempre meno concentrati e più assenti. Sia a scuola, che nei contesti amicali, si instaurerebbe una sorta di comportamento che induce a preferire i contatti attraverso tecnologia rispetto a quelli di persona. Soprattutto nel contesto scolastico, il problema si acutizzerebbe nel rapporto con i propri compagni di classe e con gli stessi insegnanti, che farebbero sempre più fatica a ottenere la giusta attenzione e concentrazione da parte di tutti.
Queste dinamiche continuano a essere studiate da medici, sociologi, ed educatori e tutti arriverebbero alla stessa sintesi concettuale: l’utilizzo dello smartphone va limitato. Il contatto con la tecnologia fin da piccoli farebbe credere a bambini che sia più interessante passare diverse ore di fronte a uno schermo, rispetto a un’ora di gioco all’aria aperta ad esempio.
Addio allo smartphone: vietato a scuola per un apprendimento più funzionale, dove
Quando si guarda un video interessante non c’è bisogno di sforzarsi, si è passivi, ed è proprio per questo che la socialità verrebbe rifiutata. Nei rapporti interpersonali bisogna impegnarsi in prima persona, diventare attivi, perché si ha un ruolo: tutto ciò diventa troppo faticoso per una mente abituata ad ‘assorbire’ passivamente.
Il problema con la crescita si ripercuote sulla scuola: il cellulare sarebbe tra le prime cause di distrazione e il basso livello di attenzione porta a risultati sempre più scarsi. È proprio per questo che diversi istituti starebbero valutando di vietare tassativamente l’utilizzo di smartphone in classe. La nuova direttiva parte dal Cile. La Commissione Istruzione della Camera dei Deputati ha, infatti, recentemente proposto un disegno di legge che mira a regolamentare l’uso dei telefoni cellulari e di altri dispositivi mobili negli istituti scolastici.
Le eccezioni includerebbero l’uso di dispositivi mobili per attività curricolari o extracurricolari, esigenze educative speciali dove i dispositivi fungono da ausili tecnici o situazioni di emergenza di vario genere. Negli altri casi gli smartphone potrebbero essere completamente banditi dagli istituti scolastici. Non è escluso che il provvedimento possa essere preso in considerazione anche altrove.