Sequestrate otto pedane di acqua in bottiglia ed un quintale di derrate alimentari che sarebbero state rinvenute in cattivo stato di conservazione. A Pignataro Maggiore è stato immediatamente chiuso il centro cottura della cooperativa Apeiron, dopo l’intervento dei carabinieri della stazione locale, dei Nas di Caserta e dell’Asl.
Alimenti conservati in cattivo stato o scaduti sono stati posti sotto sequestro dai carabinieri della stazione di Pignataro Maggiore, che hanno effettuato un controllo con i Nas di Caserta e l’Asl. Il rappresentante legale della cooperativa Apeiron che gestisce il centro cottura dei pasti destinati ai bambini di diverse mense scolastiche dell’area calena è stato “deferito in stato di libertà per detenzione e vendita di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione”.
A far scattare i controlli sarebbe stata una giovane mamma di Camigliano, che ha segnalato un bruciore alla bocca accusato da sua figlia, dopo aver bevuto acqua da una bottiglietta somministrata alla mensa della scuola. Di lì è scattata l’operazione che si è conclusa con una serie di prescrizioni sulle procedure e sullo stato dei luoghi.
“A seguito della verifica igienico sanitaria della cooperativa, sono stati rinvenuti e sequestrati un quintale circa di scorte alimentari e otto pedane di bottiglie d’acqua naturale oligominerale, il tutto rinvenuto in cattivo stato di conservazione e/o scadute, per un valore economico complessivo di circa 10 mila euro”, fanno sapere i carabinieri.
Il centro, che forniva circa 650 pasti giornalieri, in regime d’appalto, per numerose strutture e plessi scolastici della zona, è stato immediatamente chiuso. Sono in corso le indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Capua.
Il rappresentante legale della cooperativa, Emiliano Sangez, che da anni si occupa di immigrazione in beni confiscati alla camorra, dove vengono svolte attività culturali e di promozione sociale, si dice pronto a fornire ogni elemento per dimostrare ” che la salute dei bambini ci sta a cuore e che mai avremmo potuto utilizzare alimenti scaduti”.
Sangez ammette che siano stati compiuti “degli errori sull’applicazione delle procedure sulla tracciabilità dei prodotti, ma potremo fornire tutte le prove per dimostrare che nel nostro centro vengono utilizzati solo alimenti che rispettano i requisiti di qualità e conservazione“. Per quanto riguarda lo stoccaggio dell’acqua in bottiglia, le pedane erano conservate in un capannone che non rientrava nella planimetria dei locali destinati all’attività del centro. Alla cooperativa prescritta anche la sostituzione dei pavimenti e la tinteggiatura delle pareti. In attesa di adempiere alle prescrizioni, intanto, le attività di somministrazione dei pasti dovrebbero proseguire regolarmente, contando sulla disponibilità di un altro centro cottura.
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