Montagne di plastica recuperate dagli operatori di Ocean Cleanup: una delle più grandi operazioni degli ultimi anni.
Nell’oceano Pacifico c’è un’area con la più alta concentrazione di rifiuti plastici al mondo. Tonnellate e tonnellate di plastica che soffocano la fauna, inquinano le acque e rendono invivibile l’habitat per qualsiasi essere vivente. L’operazione Ocean Cleanup si sta occupando da diverso tempo dello smaltimento di queste sostanze. Ma è chiaro che, nonostante i diversi interventi, la strada è ancora lunghissima.
Il problema per gli oceani è proprio l’essere umano: continuiamo a utilizzare plastica a dismisura. E, per quanto nei paesi come il nostro la raccolta differenziata sia diventata obbligatoria, sappiamo tutti che non è proprio così che funziona: sarà ancora tanta la parte di rifiuti che rimarrà non riciclata e non smaltita nel giusto modo. Non è un segreto che la raccolta differenziata abbia dato una mano al riciclo, ma non abbia per nulla eliminato il problema.
Enormi multinazionali producono materie di scarto plastico a tonnellate alla volta e, per quanto ci vogliamo impegnare nel nostro piccolo, è impossibile pensare che nel giro di pochi anni si risolva il problema. A meno che non vengano messe appunto leggi serrate. Paradossalmente, il tanto criticato tappo legato alla bottiglia di plastica per l’acqua, può essere un enorme aiuto nell’evitare di disperdere le piccole componenti di plastica in mare.
Plastiche in mare: Ocean Cleanup porta a termine una delle più grandi spedizioni ecologiche
Il problema principale sono, infatti, le microplastiche che vengono ingerite dagli animali e che ne causano la morte. Per diverse settimane si sono criticati i provvedimenti in merito alla nuova produzione di bottiglie di plastica con i tappi “attaccati”. Ma a contestare la decisione sono stati, forse, proprio coloro che, nel frattempo, hanno sempre buttato le bottiglie vuote con i tappi staccati o che, magari, li hanno disseminati su spiagge e paesaggi urbani.
Mentre il mondo si focalizza su tali piccolezze, nel frattempo Ocean Cleanup manda avanti missioni ecologiche di vastissima portata. L’ultima ha fatto recuperare ben 16 tonnellate di plastica dal Great Pacific Garbage Patch, che verranno subito smaltite con il riciclaggio e che quindi, si spera, non ritorneranno più in mare.
L’obiettivo dell’anno è arrivare a recuperare 100 kg di plastica l’ora dal Great Pacific Garbage patch, una missione degna dell’attenzione di tutto il mondo, soprattutto di chi rimane a guardare mentre la Terra brucia per i disastri climatici creati dal comportamento sconsiderato dell’uomo.