Novità per quanto riguarda gli incidenti stradali. In molti si chiedono se un parente può fare da testimone: fai attenzione a questi casi.
A tutti, purtroppo, nel corso della vita può capitare di fare un incidente stradale. Delle volte però l’unico testimone che ha assistito alla scena potrebbe essere proprio un parente o una moglie. Altre volte invece può capitare di essere investito da una macchina mentre si attraversa sulle strisce pedonali. In questi casi, avere la prova di aver rispettato le regole del Codice della Strada, può essere determinante per riuscire ad ottenere dalla propria assicurazione il dovuto rimborso.
Eppure, in molti non sanno bene se è possibile far testimoniare un parente o più in generale chi non può essere testimone in una causa o una vertenza riguardante un incidente stradale. A darci la risposta ci ha pensato l’articolo 245 del codice civile indicato proprio come “incapacità a testimoniare”. La norma è davvero generica e proprio per questo può essere interpretata e chiarita dalla giurisprudenza. Conoscerla vi permetterà di capire chi potrà testimoniare in caso di infortunistica stradale.
Incidente stradale, chi può testimoniare: cosa dice il Codice della Strada
Testimoniare in un incidente stradale può essere cruciale per determinare la verità e l’eventuale responsabilità delle parti coinvolte. Tuttavia, ci sono delle limitazioni e delle normative che regolano chi può testimoniare e in quali circostanze. La legge stabilisce che il testimone non deve avere un interesse personale nella causa che possa influenzare la sua testimonianza. Questo interesse non è necessariamente di natura economica, ma può riguardare anche questioni processuali che coinvolgono direttamente la causa stessa.
Quindi, se un individuo ha prestato la propria auto coinvolta nell’incidente, potrebbe avere un interesse personale nella causa e quindi non può testimoniare. Inoltre, solo le persone presenti al momento dell’incidente possono testimoniare, questo significa che il testimone deve aver percepito personalmente e direttamente i fatti senza affidarsi a informazioni di seconda mano. In genere si parla di “testimoni oculari” che hanno visto direttamente l’accaduto. Allo stesso tempo le leggi italiane consentono ai parenti ed agli affini di testimoniare in causa legale.
La Corte Costituzionale ha stabilito che il vincolo di parentela o convivenza non preclude automaticamente la capacità di testimoniare in tribunale. In molti casi giudiziari la testimonianza dei familiari può essere fondamentale per ricostruire l’accaduto e determinare la responsabilità delle parti coinvolte. Tuttavia spetta al giudice valutare la credibilità delle testimonianze, comprese quelle dei familiari, in base alle prove presentate e alla sua discrezione.