Casal di Principe delibera interesse per 22 beni confiscati, 4 sono occupati

Casal di Principe delibera interesse per 22 beni confiscati, tra questi 4 sono occupati. Il Comune dovrà provvedere ad una gestione autonoma visto che non fa più parte di Agrorinasce.

Ci sono beni confiscati a disposizione e l’amministrazione comunale di Casal di Principe non si è tirata indietro. La giunta ha deliberato la manifestazione di interesse, così come aveva chiesto l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, per 22 beni tra fabbricati e terreni sottratti alla camorra, stabilendo anche le finalità che si intenderanno adottare per riutilizzarli. Un patrimonio restituito alla collettività che si aggiunge a quello già presente e che metterà alla prova la macchina comunale, visto che per la gestione dei beni confiscati il comune di Casal di Principe non fa più affidamento su Agrorinasce così come aveva fatto fin dalla costituzione del consorzio, nel 1994. Per anni aveva gestito tutto il patrimonio dei beni confiscati alla camorra a Casal di Principe, seguendo il recupero degli immobili, l’idea di progettazione e anche la richiesta di finanziamento oltre che i lavori di adeguamento e successiva assegnazione delle ex ville dei camorristi ad associazioni e a cooperative. “Il lavoro fatto da Agrorinasce in questi anni è indubbiamente eccezionale ed è diventato un presidio importante ma ora è giusto che il nostro paese cammini da solo. Credo che siamo abbastanza cresciuti per poter farcela”, ha spiegato il sindaco Renato Natale.

La delibera che chiude una stagione

La gestione autonoma dei beni confiscati che l’Agenzia potrebbe trasferire al Comune già in tempi brevi, rappresenterebbe indubbiamente una rivincita sociale e politica, chiudendo una stagione. “I beni sottratti alle organizzazioni criminali costituiscono una preziosa risorsa per i territori, una valida occasione per dare risposta di efficienza e sostegno ai processi di crescita sociale ed economica”, hanno scritto gli amministratori nella delibera e sottoscrivendola all’unanimità come assunzione di impegno. “L’Amministrazione Comunale ha un ruolo fondamentale nel processo di restituzione alla collettività dei beni sottratti con violenza e nella diffusione della cultura della legalità, come principale azione di contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata”, hanno aggiunto, scrivendo una storia nuova e diversa per Casal di Principe che vuole dimostrare di potercela fare e di non avere bisogno di sovrastrutture per continuare il cammino di riscatto.

Quattro sono occupati da abusivi ed ex proprietari

Tra 22 beni confiscati alla camorra, quattro immobili risultano ancora occupati e l’Agenzia prima del trasferimento dovrà provvedere allo sgombero. Si tratta di una villetta di circa 180metri quadra di due piani. Il secondo, è una casa composto da piano interrato piano terra coperta a portico in parte e appartamento e appartamenti singoli a piano primo e secondo per un totale di 5 unità in buono stato, occupata abusivamente, probabilmente da immigrati. Il terzo, è un palazzo di grosse dimensioni composto da due blocchi simmetrici uniti e distinti che comprendono più unità immobiliari disposte su tre piani, con accesso dalla scala unica centrale condominiale e due distinti accessi carrabili in ferro da via Cardarelli. Dall’esterno l’immobile sembra in ottime condizioni ma è in parte occupato. La quarta è una villa con giardino in via Lombardia e ancora occupata dagli ex proprietari. In quest’ultima un primo sopralluogo è stato già fatto con la polizia e gli impiegati comunali. La richiesta di liberare la casa non è però stata accolta in maniera pacifica e secondo indiscrezioni, uno dei proprietari avrebbe malamente inveito contro il sindaco Renato Natale, ritenendolo colpevole della confisca.

Housing sociale, canile ed orti

In elenco anche il terreno in via Del Pozzo dietro allo stadio comunale oggetto di indagine da parte della Dda nel 2016, alla ricerca di rifiuti tossici tombati. L’amministrazione aveva preventivamente chiesto di capire che tipo di materiale è stato rinvenuto. L’obiettivo è utilizzarlo per l’ampliamento delle strutture sportive come un palazzetto dello sport. E poi case da riutilizzare per progetti di housing sociale o per il trasferimento degli uffici comunali e strutture sanitarie, ma anche frutteti da affidare ad associazioni che trattano prodotti tipici locali come la mela annurca o per la realizzazione di orti sociali. E terreni edificabili di circa 51O metri quadra, ciascuno a confine e uniti, in campagna località” 50 Moggio”. Una zona non urbanizzata che si presterebbe alla realizzazione di un canile e dunque al primo ricovero per cani sterilizzati. Tina Cioffo

 

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